“Mamma mia… quanto fumo”

FuochiLettere/ di Piero D’Errico

Galatina – M’ero appostato sin da prima mattina. Volevo il posto migliore, volevo assistere al  GRANDE SPETTACOLO PIROTECNICO. Passai la giornata quasi da solo, avevo portato la solita birra Dreher e un panino con mozzarella e pomodoro.

Il sole per poco non mi scioglieva e meno male che avevo messo un berretto con ampia visiera per proteggermi un po’. Quel berretto però faceva terribilmente a pugni con la birra che bevevo.

Era un  ricordo dell’ultima edizione di BIRRA IN FIERA, aveva la pubblicità della Ceres. Mi direte a questo punto che c’entra? Niente.

Fu una delle più lunghe giornate della mia vita, ma ne sarebbe valsa la pena. Era già tardi quando fui raggiunto da tante altre persone, molte le conoscevo. Facciamo un passo indietro: la curiosità aveva  toccato le stelle perché era come se quella “sfilata pirotecnica” avesse dovuto salutare il nuovo sindaco e la nuova amministrazione.

Per cui c’era anche la curiosità per l’evento. Ancora un passo indietro: giorni prima s’era sparsa la voce che alla festa dei SS. Pietro e Paolo quell’anno sarebbero mancati proprio:  “i fochi”.

Non potrete mai immaginare la mia emozione, né mai potrete lontanamente immaginare la mia delusione. Pensavo dovessero ancora cominciare ed erano già finiti.

Fu un crescendo di scintille, mini ciccioli, qualche tric-trac e qualche fontanella.
Mi sembrava di stare alla finestra di casa mia la notte di capodanno. Affacciato a guardare si i bambini in festa che sparavano da tutte le parti, ma anche per farli allontanare dalla mia macchina parcheggiata sotto.

Ero stanco, presi la via del ritorno e intanto un pensiero mi martellava.
Forse non avevo capito la “scenografia pirotecnica ” ero io  rimasto ai “focari di Sternatia”. E mentre pensavo mi guardavo intorno: mamma mia quanto fumo.