Il Sedile

Scuola: “È bello tornare per ricominciare. E’ triste ritrovarla come lasciata”.

Rubriche/di Prof. Luigi Mangia

È bello tornare, incontrare i compagni e ricominciare un nuovo anno di scuola. È triste però trovare la scuola ferma così come è stata lasciata.

La scuola ha cambiato solo il nome cioè “scuola del merito”, tradendo la sua vera funzione cioè quella di promuovere la crescita, l’amore per il sapere. La scuola del 1977 è stata quella dell’inclusione, la scuola che finalmente ha cancellato le classi speciali.

Oggi la scuola rimane ferma e si rifiuta di essere scuola dell’inclusione e dell’accoglienza. Rimane una grande vergogna, una grande ingiustizia quella di non concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia o venuti da bambini, i quali conoscono la nostra lingua, le nostre città, i nostri costumi e cantano le nostre canzoni.

La novità più discussa che ha riempito le pagine dei giornali è quella di vietare lo smartphone agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Una scuola che invece di progettare una pedagogia, di educare all’uso dello smartphone si limita al semplice divieto evitando di affrontare i grandi problemi dei nati digitali.

Gli studenti però sono vivi e attenti, sono pronti più di ieri per chiedere una scuola diversa. Hanno fatto già sentire la loro voce manifestando davanti al ministero della pubblica istruzione. Hanno gridato ad alta voce di essere coinvolti, di avere voce, di essere protagonisti degli studi. Gli studenti infatti hanno già programmato una manifestazione nazionale a Novembre dove presentare una scuola diversa, attenta, capace di dare risposte alle domande dei giovani mai ascoltate.

È a questi studenti che mi sento di augurare un felice anno di studio. La scuola è la casa dove sognare, vedere oltre per fare il cammino della conoscenza.

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