A Lecce, in esposizione nel Loft SDW in via Leuca km 3, fino al 7 marzo 2015
Cosa ci fanno insieme 10 architetti-designer e altrettante aziende salentine operanti nel settore della pietra e dei materiali lapidei? Partecipano a SELFPORTRAIT 6 l’originale appuntamento, con cadenza semestrale, ideato e organizzato dall’architetto Fernando Longo per valorizzare il design territoriale e creare un rapporto concreto e indipendente tra design, artigianato e identità locale.
A Lecce gli spazi del Loft SDW (Salento Design Workshop) in via Leuca km 3 – un opificio che negli anni ’80 produceva componenti metallici per l’arredo, poi trasformato nello studio-laboratorio dell’Arch. Longo e in una galleria aperta alle idee, allo scambio e all’incontro – ospitano fino al 7 marzo, i lavori di design frutto della collaborazione tra progettisti e aziende locali, invitati da Fernando Longo a confrontarsi sul tema della pietra.
Il rapporto tra il Salento e la pietra è forte e antichissimo: dai menhir ai palazzi barocchi, dalle pajare alle volte dei palazzi, la pietra è un elemento fortemente identitario e ha ispirato nel tempo artisti, scultori, artigiani scalpellini, architetti. Oggi si assiste a una rivisitazione della materia e alla creazione di pezzi di design originali. Così 10 progettisti (artisti, designer, architetti) e 10 aziende hanno risposto con entusiasmo al richiamo di Longo, mettendo in mostra i propri prodotti con il comune denominatore di non lavorare per nessuna altra etichetta se non la propria, su piccola o su larga scala. SELPORTRAIT è un contenitore autogestito e autopromosso, che si sviluppa in tre sezioni: Design Gallery, Design Factory e Design Portrait.
Nella sesta edizione le prime due sezioni coincidono: a ogni progettista è stata abbinata un’azienda salentina, che ha adottato il progetto, realizzandone il prototipo. La pietra, nelle sue più varie declinazioni, diventa il materiale di riferimento attraverso cui i disegni di progetto diventano oggetti e quindi prodotti in esposizione. Così Archicool degli arch. Beatrice Malorgio e Donato Matarrese, assistiti nella realizzazione da Romanopietra, presenta Umidentity, un’intera collezione di umidificatori per radiatori in pietra di Soleto e acciaio inox; mentre lʼarchitetto Gabriele Perrino progetta gROove,una fetta di groviera pensata come una piastra radiante con chiaro riferimento ai linguaggi pop. Il prototipo in granito verde sapoti è stato realizzato da Russo Marmi.
C’è chi si misura con il tema del lavabo, come Giorgio Baldassarre e il suo Mono (Lithos), un lavabo monolitico in pietra leccese costruito dalle Sorelle Cosi, dall’estetica lineare e semplificata con forme spigolose, ma anche sensuali, che richiama manufatti in pietra diffusi nella civiltà contadina del Salento. Stesso tema per lʼarch. Fernando Longo e il suo Squadro, lavabo in pietra di Casarano della collezione chiamata “Ogni Volta” realizzata dalla Marmeria di Russo Luca: s’ispira alle numerose soluzioni di copertura a volta tipiche salentine, che non servono più a “coprire” ma a “contenere” l’acqua. Come Longo anche l’arch. Antonio Di Paola è affascinato dalla materia grezza, dai blocchi di pietra estratti dalla cava e progetta Giardino, una chaise longue in pietra di Trani ispirata all’Angelus Novus di Klee, realizzata da Ro.Mar. Altri indagano il campo delle superfici piane, progettando rivestimenti murali, come la “boiserie” in pietra Tagghiata di MADe-sign (Andrea Di Tondo e Linda Lisi): un rivestimento a parete retroilluminato in pietra leccese, che riprende i tagli delle tecniche di estrazione della pietra, realizzata da Bianco Cave.
Altri ancora creano tavoli, come l’Escher_table di archiLAB_studio degli arch. Giovanni Negro e Anna Grazia Ecclesia: un tavolo indoor-outdoor in travertino, acciaio e bronzo, prodotto da Gre.Tu.For Marmi. Oppure Giardini in movimento, un “tavolino da salotto” pensato dallʼarch. Onelia Greco e realizzato da Punto Marmo. Utilizzando una lastra di pietra lavica e un piano in vetro hanno realizzato una sorta di acquario, che accoglie gli origami in carta da sempre il principale interesse di Onelia.
Le progettiste Patrizia Marzo, Ada Mazzei e Silvia Scoditti propongono, invece, Pietra Mistica (un altare in pietra leccese, tagliando i blocchi in modo da rendere evidente il disegno delle disposizioni a strati) realizzato da Marrocco Pietra Leccese. Infine una collezione di taglieri (completi di alzate da tavola) a nome Tarsia è stata disegnata dagli architetti Valeria Crasto e Stefania Galante, che hanno trovato in Nuova Marmo Arredo lʼazienda capace di realizzarla: si tratta di un gioco di intarsi geometrici, che mette in relazione dinamica il bianco di Carrara con pietre di diverso colore e rimanda allʼarte di Malevic.