Esplosa la bomba dopo le indagini di Noe e polizia provinciale e dall’inchiesta aperta dalla Procura di Lecce.
Cronaca/Cavallino/di RedazioneL’ ipotesi di reato contestata è quella del “getto pericoloso di cose”. Sulla base di questo il gip Simona Panzera ha emesso un decreto di sequestro su tutti e tre gli impianti presenti nell’area, ovvero la discarica e il biostabilzizatore di proprietà della “Ambiente e sviluppo scarl” e l’antistante impianto cdr, di proprietà della “Progetto ambiente srl”.
Punto di partenza delle indagini sono state le puzze emesse tra contrada Guarini e contrada le mate, dove operano i tre impianti di trattamento rifiuti posti a ridosso della superstrada Lecce-Maglie. Il sospetto contenuto nel fascicolo d’inchiesta del sostituto procuratore Antonio Negro, è che quelle emissioni nauseabonde abbiano causato un danno sanitario a chi vive e lavora nelle vicinanze: gli uomini del Noe e della polizia provinciale hanno ascoltato centinaia di persone (tra residenti di Cavallino, San Cesario e San Donato nonché i lavoratori del vicino centro commerciale e delle attività produttive), raccogliendo lamentele relative a irritazioni congiunturali, emicranie, difficoltà respiratorie, nausee, inappetenze ed altre problematiche di carattere sanitario.