Cronaca/di Confartigianato Imprese Lecce & Alessandra Bene, presidente Categoria Estetica.
«Siamo d’accordo con l’obbligo del green pass ma chiediamo massima attenzione e controlli per i servizi svolti abusivamente in casa». Confartigianato Imprese Lecce condivide le nuove disposizioni messe in campo dal Governo per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19.
Da giovedì 20 scatta l’obbligo di esibire una certificazione verde per usufruire dei servizi alla persona come parrucchieri, barbieri ed estetisti. Una misura necessaria per scongiurare un inasprimento delle restrizioni che potrebbe avere effetti negativi sulle attività commerciali.
«Comprendiamo la necessità di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per evitare il ritorno del lockdown che ha penalizzato pesantemente il nostro settore – dichiara Alessandra Bene, presidente della categoria Estetica di Confartigianato Lecce -. Speravamo di non dover arrivare a questa decisione, anche alla luce dei numerosi investimenti fatti per rendere l’ambiente di lavoro sicuro. Come categoria abbiamo dimostrato, nel corso di questi ultimi due anni, di essere molto attenti al problema, adottando tutte le misure necessarie per contenere il rischio contagio. È giusto tutelare chi usufruisce dei nostri servizi che comportano una distanza ravvicinata. Il nostro obiettivo non è solo offrire benessere ai clienti ma anche trasmettere positività e possiamo farlo solo con servizi sicuri per la salute. È un provvedimento di gran lunga preferibile a una nuova eventuale chiusura che, a questo punto, sarebbe deleteria per tutti. In questo modo tuteliamo la salute dei clienti ma anche di tutti gli operatori del settore. Siamo pronti a fare la nostra parte».
Allo stesso tempo Confartigianato Lecce sottolinea la necessità di attivare misure e controlli per scongiurare fenomeni di abusivismo.
«Il rischio che persone sprovviste di green pass possano rivolgersi a operatori non autorizzati che esercitano a domicilio c’è, così come accaduto in passato – aggiunge Alessandra Bene -. È un contraccolpo che temiamo. Come categoria chiediamo massima attenzione da questo punto di vista e più controlli per non vanificare le disposizioni e i nostri sforzi».