Al centro della vicenda lo stabilimento balneare Bahia del Sol e le sue feste
Nonostante decine e decine di esposti presentate dai resdienti della zona in prossimità dello stabilimento balneare Bahia del Soll dei fratelli Stefania e Luca Mangialardo il tutto continuava indisturbato grazie un sistema di favori, di corsie preferenziali, di intermediazioni da parte di chi ha il potere per farlo, persone in vista che suggerivano quale strada intraprendere per risolvere la questione al più presto.
Finalmente è giunta la parola fine al “sistema” grazie a mesi di indagini condotte dai carabinieri al comando del Maggiore Nicola Fasciano e del Tenete Carlo Giovanni Porta che hanno portato ad evidenziare, secondo le loro risultanze, che si tratterebbe di una serie di manifestazioni quali discoteca con musica alta sino all’alba, happy hour, erano fatti con autorizzazioni rilasciate in fretta e furia e con deroghe da parte del comune di Porto Cesareo concesse con firme frettolose e in barba alla procedure previste per legge.
Rapporti che i carabinieri hanno documentato durante tutto l’iter delle indagini servendosi anche di intercettazioni. Le accuse a vario titolo sono per abuso d’atti d’ufficio, falso ideologico e materiale, rivelazione di segreto d’ufficio. I nomi sono quelli del sindaco Salvatore Albano, del geometra Maurizio D’Andria dell’ufficio tecnico comunale, di Antonio Basile, pensionato, dei fratelli Stefania e Luca Mangialardo di Copertino , titolari del lido Bahia del Sol e Stefano Stella, consigliere comunale di Leverano nonché Maresciallo della Capitaneria di Porto di Gallipoli con competenze su Porto Cesareo.
Secondo le indagini quest’ultimo avrebbe rivelato in anticipo ai due imprenditori prossimi controlli da parte dei suoi uomini dando loro il tempo di mettersi in regola.