Caro Piero,
intervengo sulle pagine del sedile.it per ringraziarti.
Nella tua lettera aperta sul video “Happy Galatina”, hai colto e rappresentato gli umori di una parte della città.
Sia che tu l’abbia fatto causticamente con l’intento di redarguire i giocosi protagonisti Istituzionali del video, o che tu l’abbia forzatamente utilizzato per sottolineare presunte mancanze di alcuni di essi, hai dato voce a quella parte della città che va certamente rispettata, ma a mio avviso “con distinguo”.
Forse oggi la cosa più difficile è riuscire a muoversi e ad agire con leggerezza, e vivere la vita con l’intelligenza del sorriso.
Già il sorriso. Sembra che oggi il sorriso sia diventato un’offesa, l’autoironia non già una consapevolezza dei propri limiti, (o il proprio modo di porgere un sorriso), quanto un oltraggio al pudore degli altri.
Sembra che, per prendere coscienza delle contingenze della vita e farsi carico in maniera consona del dolore e dei problemi degli altri, sia necessario condividerne la tristezza ed il malessere, sempre e ovunque, soprattutto se si ha un ruolo istituzionale.
Quindi, se un Sindaco balla, e balla nella Stanza del Sindaco, abusa del suo ruolo istituzionale.
(!!! sic…., ma lo hai visto bene?) (Sindaco mi scusi, ma doveva provare di più, a casa, quel passo, e poi il movimento delle mani…! La prossima volta faccia finta di arrabbiarsi con il consigliere Amante, e le verrà benissimo).
Quindi se un Sindaco balla, ripreso in video nell’ufficio di Palazzo Orsini, offende l’istituzione e ne mortifica la rappresentanza.
Allora Piero, e il contesto? (da con-texere – tessere insieme -) cioè il trovare un modo di comunicare anche l’allegria, attraverso persone riconoscibili, stimate per il loro ruolo e nel loro lavoro; persone note e meno note, persone scelte nella rispettabile autonomia di chi sceglie di fare.
Perché, caro Piero, chi sceglie di fare ha la consapevolezza di poter sbagliare.
Ora, sbagliare un sorriso, in un luogo sbagliato, in un momento sbagliato, difronte ad un pubblico sbagliato, sembrerebbe una colpa.
Ed il messaggio? (da mittere – inviare) cioè raccontare attraverso un messaggio video, in questo caso, una possibilità che la città ha: quella di rappresentarsi con un sorriso. Oggi si può, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, gratuitamente, con lievità e una dose di disincanto che turba tanto quanto può aiutare a far cadere la polvere dalle spalle degli altri.
Caro Piero, esiste la possibilità di dare ai luoghi ed alle cose un senso ed un significato oltre la forma, perché parlino alle persone “per contrasto di rappresentanza”.
E saprai, per tua esperienza di vita, che mai un sorriso può aver negato un dolore, se stimi chi giudichi e chi lo ha offerto.
Un caro saluto
Nico Mauro
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Caro Nico ho grande stima delle persone e di te, come ben sai, anche un pò di più. La pensiamo diversamente ed è nell’ordine naturale delle cose che ciò possa accadere, guai al solo immaginare un’umanita piatta e pianificata.
Ti risponderò, pertanto, con una citazione di Voltaire o Francois-Marie Arouet che dir si voglia: ” Non condivido ciò che dici ma darei la vita perchè tu lo possa dire”.
Un caro abbraccio. (p.z.)