Il Sedile

Sindaco, le bugie hanno le gambe corte. Faccia una capatina al cimitero.

Si renderà conto di persona cosa stanno facendo per tentare di recuperare i loculi per i quali ci ha definiti bugiardi e speculatori.

Cronaca/di pietro zurico

Galatina – Scriveva Jonathan Swift ne “La politica è l’arte della menzogna” che essa (la politica) : “Riesce a fare di un moro un bianco, di un ateo un santo e di un dissoluto un patriota… Un bugiardo politico ha un genio superiore che consiste nel suo inesauribile patrimonio di menzogne politiche che distribuisce con generosità tutte le volte che parla e che, con altrettanta generosità, contraddice mezz’ora dopo. A lui non interessa se una sua affermazione sia vera o falsa ma solo se era conveniente in quel momento affermarla o negarla”

Dissento da Swift sul “genio superiore” e preferisco di gran lunga la saggezza popolare di mia nonna (Dio l’abbia in gloria) che era solita ammonirci che “le bugie hanno le gambe corte”

Hanno le gambe corte perché un conto è raccontarle, sicuramente allocchi che ci credano ci stanno sempre e addirittura qualcuno si mette pure a fare il paladino ed il sapientone per convincere il prossimo che sono gli altri ad essere bugiardi, ma che ci vuoi fare ignoranti e cretini in giro ce ne stanno in abbondanza non per niente si dice che la loro mamma è sempre in cinta, un’altro conto, però, è che la bugia abbia vita lunga.

Ricordate l’arringa (o l’arenga) del sindaco Amante in Consiglio comunale contro il Sedile reo di aver diffuso “false notizie” sui loculi cimiteriali di ultima costruzione?

Secondo il suo dire quanto da noi riportato era tutto falso perché aveva tra le mani la dichiarazione tecnica di regolare esecuzione dei lavori e che quindi si trattava di un solo loculo che aveva avuto un problemino di spazio tanto è vero che la bara era poi entrata senza problemi in un altro loculo. Insomma tutto regolare e… basta con questi spargitori di odio sociale fondato sulla menzogna.

In sintesi insomma, secondo il suo dire, noi del Sedile eravamo degli speculatori e dei bugiardi con tanto di timbro di fabbrica. A tutti questi sproloqui sindacali abbiamo, a suo tempo, abbondantemente risposto con prove documentali e dati di fatti.

Ora, però, bisogna aggiungere qualcosa, naturalmente sempre per dare di più la possibilità ai lettori di comprendere da quale parte stia la verità a discapito di chi usa, invece, la mistificazione dei fatti per speculare: untorelli compresi.

Abbiamo, infatti, altre prove documentali (fresche fresche come direbbe il pescivendolo) che testimoniano ancora una volta di più come la maggior parte dei loculi, di cui in oggetto, siano stati realizzati in modo errato e come quella certificazione di regolarità tecnica possa servire per tanti utilizzi diversi uno tra tutti in particolare, tranne che per documentare lavori eseguiti a regola d’arte.

la Ditta esecutrice dei lavori si sta dando da fare, sin dai giorni in cui abbiamo accusato i fatti, per cercare di sanare gli errori compiuti. Stanno tentando con colpi di oggetto contundente (quasi sicuramente un ascia) di allargare i loculi nei punti di restringimento rompendo il calcestruzzo. Il servizio fotografico in alto lo documenta chiaramente… in alternativa recatevi al cimitero.

Riusciranno in questo modo a risolvere il problema? Forse si, non lo so ma ciò che mi preme sapere dai tecnici, non quelli comunali della certificazione di regolarità dei lavori e quindi neanche dal sindaco, è se quello che si sta utilizzando sia un metodo corretto che continuerà ad offrire garanzia di impermeabilità dalla fuoriuscita dei liquidi.

Il calcestruzzo nella sua integrità strutturale sicuramente lo garantisce ma una volta rotta la massa in più punti il materiale mantiene intatte le stesse garanzie?

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