Il Sedile

Sono sei i docenti italiani da “Nobel” negli ultimi cinque anni del “Global Teacher Prize”

Anche quest’anno tra i 50 finalisti figura l’italiano Giuseppe Paschetto.

Cronaca/ di MasterProf

La notizia recentissima è che il docente biellese Giuseppe Paschetto è tra i 50 finalisti, candidati alla 5° edizione del “Global Teacher Prize”, il premio internazionale da 1 milione di dollari conosciuto come il “Nobel” per l’insegnamento.

A partire dal 2015, sono sei i docenti italiani da “Nobel” selezionati dalla commissione internazionale del Global Teacher Prize che ha come chairman l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. I super docenti italiani sono Daniela Boscolo (Rovigo), Daniele Manni (Lecce), Barbara Riccardi (Roma), Armando Persico (Bergamo), Lorella Carimali (Milano) e Giuseppe Paschetto (Biella). Tre donne e tre uomini, la parità di genere è pienamente rispettata.

Daniela Boscolo (2015), insegnante di inglese della provincia di Rovigo, da alcuni anni è felicemente passata al sostegno. Presso la sua scuola ha messo in piedi più di un progetto innovativo per una didattica inclusiva. Il primo è stato il “Supermercato dell’integrazione”, avviato nel 2010.

Dopo il supermercato venne la cucina, grazie alla collaborazione con il ristorante “Zafferano”, che per tre mesi ha aperto le sue cucine ai ragazzi dell’Istituto, ogni settimana. La lezione frontale le è sempre stata stretta, le piace vedere i ragazzi che lavorano e creano, in quanto in classe si è ancora troppo legati alla valutazione dei risultati dell’apprendimento, sostiene che la cosa più importante ma anche più bella dell’insegnamento è il processo stesso dell’apprendimento, che è profondamente diverso da ragazzo a ragazzo.

Daniele Manni (2015) insegna informatica da circa 30 anni presso l’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce ma destina il 50% delle sue lezioni a materie non convenzionali come “creatività”, “innovazione” e “cambiamento”. Da 20 anni incoraggia e incentiva i propri studenti verso l’auto-imprenditorialità, ideando e gestendo micro e mini attività imprenditoriali, conosciute come “startup”, sia prettamente economiche che sociali. Tra queste ultime, la più emblematica è “Mabasta”, il movimento antibullismo ideato e gestito dal basso, dagli studenti. La sua particolare didattica, oltre a valergli la candidatura al “Nobel”, è stata scelta nel 2017 da Ashoka quale migliore innovazione didattica italiana e, nel settembre 2018, gli è valsa la “Menzione Speciale” presso l’Innovation and Entrepreneurship Teaching Excellence Awards in Portogallo.

Barbara Riccardi (2016) è una maestra di Spinaceto (Rm). La sua esperienza eTwinning le ha trasmesso la consapevolezza del valore, della qualità formativa e del successo di “fare rete” e l’importanza di creare relazioni in partenariato con altri Paesi: questo rende i docenti e gli alunni soggetti aperti e pensanti nel relazionarsi e nel rendersi autonomi. Il suo entusiasmo verso eTwinning nasce dalla sua esperienza personale, avendo frequentato campi scuola già all’età di 10 anni in Svizzera con ragazzi da tutto il mondo. Questo le ha portato a trasmettere ai ragazzi la passione per una visione globale, di apertura verso l’altro, per superare l’individualismo e “contaminare” sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie. Nel 2010 ha ricevuto una medaglia al merito dal presidente della Repubblica per aver organizzato campi estivi per bambini di famiglie senza mezzi.

Armando Persico (2017) è docente di imprenditorialità all’istituto professionale della Fondazione Ikaros (Bergamo). Si è distinto per il contributo eccezionale che ha apportato all’insegnamento di giovani studenti (14-19 anni) in termini d’innovazione, imprenditorialità, creatività e metodologia didattica. In pratica, in classe il professore spiega come creare e sviluppare startup di successo. Insegna loro la creatività, ad uscire da schemi precostituiti, a lavorare sul pensiero laterale che consente di trovare soluzioni anche quando non se ne intravedono. Sostiene che la curiosità ed il pensiero laterale permettono agli studenti di essere avanti con i tempi, costruendo il proprio futuro senza essere dipendenti dagli stereotipi. Quello che più gli interessa è seguire da vicino la crescita umana dei suoi ragazzi, con cui è in perenne contatto sui social network.

Lorella Carimali (2018) è docente di Matematica e Fisica presso Liceo Scientifico “Vittorio Veneto” di Milano, ha fatto della sua professione una missione. Per lei la matematica è cosa possibile per tutti, basta creatività, allenamento e metodo.

Il suo approccio didattico innovativo ha prodotto risultati eccellenti in esperimenti e in classe, in particolare con studenti che, dopo essere stati “delusi” da un altro insegnante, hanno ottenuto risultati che hanno fatto notizia sui giornali. Qui dai noi, il Ministro dell’Istruzione ha riconosciuto Lorella come uno dei dieci migliori insegnanti italiani per il suo approccio e il suo successo con studenti che avevano precedentemente “lottato” con la matematica.

 

 

 

Giuseppe Paschetto (2019) insegna Matematica e Scienze presso la scuola secondaria di primo grado Garbaccio di Mosso, in provincia di Biella, ha cercato di trasformare la sua scuola in un soggetto attivo per la promozione del cambiamento, e ha coinvolto gli studenti in progetti di cittadinanza attiva e nell’offerta di beni e servizi alla comunità. Alcuni dei risultati tangibili del suo impegno a livello locale sono le fontanelle alimentate a energia solare UV installate nelle aree verdi della zona, un percorso ecologico con cartelli educativi e una “biblioteca del parco”. Il suo maggiore impatto a livello nazionale è rappresentato dalla campagna di crowdfunding e di pressione mediatica attuata insieme ai suoi studenti per mantenere pubblica, anziché privata, la proprietà dell’isola di Budelli.

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