Cronaca
Uomo di 28 anni, di presunta provenienza dell’hinterland napoletano, con il collaudato espediente della finta chiamata di emergenza da parte di rappresentanti delle forze dell’ordine, si faceva consegnare soldi e gioielli da anziane persone per patteggiare un inesistente incidente provocato dal figlio.
Colto sul fatto dagli agenti del personale in servizio presso la Squadra mobile e gli agenti in servizio di volante della Questura di Lecce è stato arrestato, in flagranza di reato, per “truffa aggravata” e su disposizioni del P.M. di turno ristretto presso la Casa circondariale di Lecce a disposizione dell’A.G.
Gli agenti in servizio erano stati allertati dalla centrale operativa che in brevissimo tempo aveva ricevuto diverse segnalazioni di presunte truffe in atto a Lecce, da parte di sedicenti carabinieri, indice che i truffatori erano all’opera nella zona.
La sala operativa ha inviato gli agenti sul luogo dell’ultima segnalazione ricevuta dal figlio di una 94enne, il quale, rientrato provvidenzialmente in anticipo dai suoi impegni, aveva trovato la madre dietro la porta dell’abitazione in piedi e con in mano denaro contante e gioielli. La donna sbalordita di vederlo a casa, chiedeva informazioni sul fratello dell’uomo e spiegava che poco prima era stata contattata da un carabiniere che le aveva comunicato che i suoi due figli si trovavano entrambi in caserma perché uno dei due era stato arrestato in seguito a un grave incidente e per “risolvere la situazione” avrebbe dovuto pagare una certa somma e l’aveva quindi invitata a racimolare tutti i soldi e i gioielli che aveva in casa per consegnarli ad un “collega” che sarebbe passato a prenderli da lì a poco.
Il figlio, resosi immediatamente conto che la madre era vittima di una truffa, chiamava il 112NUE che provvedeva a inviare le pattuglie e a metterle in contatto telefonico con il richiedente, seguendo “in diretta” i passaggi che hanno poi permesso di sorprendere sul fatto il truffatore, recatosi in quel momento a casa della donna per prelevare il provento della truffa, e di arrestarlo.
Gli agenti in seguito hanno acquisito ulteriori informazioni da un’altra possibile vittima che aveva segnalato un tentativo di truffa nella stessa mattinata, riscontrando il medesimo “modus operandi”, ovvero una chiamata da parte di un uomo che si spacciava per un maresciallo dei carabinieri che la notiziava di un brutto incidente del figlio che aveva coinvolto una bambina di otto anni e che per “risolvere la questione” bisognava pagare la somma di 4800 euro o consegnare i gioielli di famiglia. Fortunatamente in casa con l’anziana signora era presente la figlia che, intuito il tentativo di truffa, aveva subito chiamato il 112 NUE.