Chi non ha mai pagato non pagherà. Per chi ha sempre pagato aumenti in bolletta del 38%. Muoviamoci, chi ha prodotto il danno paghi.
Galatina – In questi giorni l’Adiconsum ha detto chiaramente, tramite il suo legale e rappresentante di zona, avv. Stefania Isola, di volerci vedere chiaro su questi aumenti indiscriminati della tassa sulla spazzatura. Noi del Sedile, lo diciamo sin da adesso, ci schieriamo al suo fianco ed insieme a tutti coloro che desiderano come noi vederci chiaro daremo il nostro contributo. Cercheremo di coinvolgervi tutti in questo percorso e se troveremo dei muri a farci da opposizione useremo le ruspe. Siamo disponibili a dar corso ad una class action in un blocco unico tra Adiconsum, che già si è proposta, i cittadini e l’opinione pubblica.
Attendiamo ora di conoscere, prima del ballottaggio, cosa intendono fare i due candidati sindaci. Dicano chiaramente cosa intendono fare e come intendono farlo. Non è sufficiente aver rilevato l’esistenza di un problema e poi non fare nulla per evitarne gli effetti. Sarebbe come se il medico scoprisse ad un suo paziente un malanno e si riducesse a dirgli che è ammalato senza dargli la terapia per curarsi. Dico questo perché in campagna elettorale ne ho sentite tante di queste idiozie.
Ora siete rimasti in due, parlate e dite chiaramente alla gente, incazzatissima ed ormai al limite dell’esasperazione, cosa praticamente, concretamente farete.
Abbiamo più volte invitato il dott. Aprea ad istituire una Commissione d’inchiesta per individuare colpe e colpevoli. Da quell’orecchio non ha voluto mai sentire a lui interessavano soltanto i soldi che avrebbero fatto quadrare il bilancio e lo ha fatto scaricando tutto sui cittadini onesti.
A lui non è mai interessato sviluppare ed applicare criteri di giustizia e legalità in quella che è una giungla dove questi valori sono stati insabbiati a vantaggio dei soliti furbetti del quartiere. Per lui è stato sufficiente far uscire i soldi da qualche tasca: la meno problematica e la più facilmente individuabile. Ha fatto come usano fare i geni della finanza politica alla Padoa Schioppa, alla Tremonti, alla Prodi o alla Monti allorchè per rastrellare quattrini, per quella che eufemisticamente definiscono “manovra finanziaria”, aumentano il costo delle sigarette, della benzina dei bollo auto e dei giochi “che possono creare dipendenza”…..ed incentiveranno la lotta all’evasione fiscale. La incentiveranno…..
Troppo facile, troppo semplice e sopratutto intellettualmente troppo poco onesto.
E’ tra le le pieghe degli anni a cavallo tra il 2006 ed il 2016 che bisogna scavare per individuare i motivi dell’aumento di questa/e tasse ed i colpevoli. Primo tra tutti l’evasione, in buona parte ormai in prescrizione perché nulla è stato fatto negli anni per individuare evasori e per recuperare le somme.
Poi abbiamo tutti i debiti fuori bilancio derivanti dalla gestione dei rifiuti. Sono stati (quasi tutti) spalmati in piani pluriennali ed ogni anno pagheremo una parte della torta. Stiamo parliamo ad esempio, del 1.200.000 euro da pagare all’ATO/2, degli 800.000 euro circa al CDR di Cavallino per non aver pagato gli adeguamenti del canone di conferimento in discarica etc….
Parte di tutte queste amenità, ma non tutte, le ritroviamo appunto in quella bolletta.
Dal Piano Finanziario presentato dalla Monteco relativa ai suoi costi di gestione (ampiamente discutibili tranne che per l’assistente al RUP dott.ssa Patera ed all’arch. Taraschi) la sua parte di costi, risulta che ammonta a 2.979.548,00 euro che uniti ad IVA al 10% danno un totale di 3.277.502,00. A questi vanno aggiunti altri costi per complessivi 2.794.294,00 euro che danno un totale di 6.071.798,00 euro. Tanto costa il servizio di spazzatura, a raccolta differenziata, ai cittadini galatinesi nel 2017.
Dal confronto con il 2016 risulta un aumento di 1.288.225,00 euro che corrispondono percentualmente ad un aumento dell 26,71%. Bisogna poi aggiungere ai sei milioni e rotti anche l’importo di 303.589, euro da versare alla Provincia di Lecce (il cosiddetto TEFA) che apporta un ulteriore aumento del 5% che aggiunto al precedente 26,71%, come certificato nel PEF, porta l’ aumento percentuale complessivo al 32% circa. Dal 32% al 38% (a tanto ammontano gli aumenti in bolletta) oscilla un altro 6% tutto da spiegare e tutto da chiarire.
Ecco dove sta l’inghippo. Sta in quel milione 288,225 euro di aumenti rispetto al 2016 derivanti tutti da omissioni, leggerezze e colpe che devono essere scoperte ed addebitate a chi ha prodotto il danno perché questo aumento, con importo costante, ce lo porteremo appresso per un bel po di anni.
Ci sarebbe anche da aggiungere la nuova e diversa ripartizione del canone sulle diverse utenze (domestiche/imprenditoriali) ma il discorso diventerebbe più lungo ed ancora più emblematico per cui ci fermiamo qui.
Quindi sveglia, si passi dunque all’azione si faccia capire una volta per tutte che la devono smettere di continuare a considerare i cittadini alla stessa stregua di un branco di pecore da pascolare e mungere.