Si chiude una settimana di presidi per chiedere pensioni più pesanti.
Cronaca
Dopo i tre presidi nelle piazze di Nardò, Maglie e Matino, si chiude la settimana di mobilitazione dello Spi Cgil Lecce, il sindacato dei pensionati italiani, per chiedere una Legge di Bilancio più giusta e attenta ai bisogni degli anziani.
Domani a Lecce, davanti alla sede dell’Inps (in viale Marche), è in programma la manifestazione provinciale a partire dalle ore 10. Con lo slogan “Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha” che accompagna una mobilitazione nazionale, il sindacato scende nelle piazze salentine per la quarta volta in una settimana.
“A Nardò, Maglie e Matino abbiamo informato le persone, riscuotendo ampio sostegno, sulle nostre rivendicazioni e su quel che al contrario sta immaginando il Governo per la Legge di Bilancio 2025”, spiega la segretaria generale dello Spi Cgil Lecce, Fernanda Cosi. “Manifesteremo pacificamente per rivendicare il diritto degli anziani ad un’esistenza dignitosa, con un sistema sanitario universale e pubblico che tuteli in particolare i meno abbienti che non possono permettersi di saltare la lista d’attesa rivolgendosi al privato. Chiediamo un fisco più equo e che il governo adegui gli assegni, soprattutto quelli minimi, al costo della vita: tre euro al mese in più sono una mancia irrispettosa. Nella speranza che questi presidi, sottolineo ancora una volta pacifici, possano continuare a svolgersi, senza alcun rischio per i manifestanti e per il diritto alla manifestazione del dissenso”.
Le rivendicazioni sono chiare. Sul capitolo “Previdenza”, oltre all’incremento degli assegni, in particolare quelli delle pensioni minime, al costo della vita per recuperare la porzione di ricchezza “mangiata” dall’inflazione, lo Spi chiede l’allargamento della platea dei beneficiari della 14esima mensilità, di fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, il riconoscimento dei lavori usuranti e del lavoro di cura svolto dalle donne, di istituire una pensione di garanzia per le giovani generazioni. E si appella anche all’Inps, affinché fermi i recuperi forzati di somme non dovute (piuttosto restituisca le somme indebitamente trattenute.
Sul “Fisco” lo Spi torna a invocare una riforma che redistribuisca le ricchezze e che faccia pagare di più a chi ha di più. Nella piattaforma anche la richiesta di tassare le grandi rendite finanziarie e i patrimoni, oltre ad una serrata lotta all’evasione fiscale per recuperare risorse da investire in servizi sociali e sanitari. E proprio sulla “Sanità” le richieste più sentite a difesa del Servizio sanitario nazionale pubblico e universale, per garantire così il diritto costituzionale alla salute a tutti. Per far questo secondo lo Spi è necessario assumere il personale necessario a garantire le cure e ad abbattere le liste d’attesa, riorganizzare e rafforzare la sanità territoriale e i servizi di assistenza domiciliare, ma anche finanziare e attuare la legge sulla non autosufficienza e valorizzare l’invecchiamento attivo, contro ogni forma di esclusione e discriminazione nei confronti degli anziani. Infine la richiesta di una profonda e urgente revisione del disegno di legge Sicurezza, per garantire il diritto al dissenso ed alla libera espressione.