Comunicato Stampa
“Riprendiamo la battaglia per la più grande incompiuta delle infrastrutture salentine, la quattro corsie Lecce-Taranto 7 ter Bradanico-Salentina, partendo da alcuni punti fermi emersi oggi in Commissione Trasporti del Consiglio regionale, nell’audizione convocata dal presidente Mazzarano su richiesta dei consiglieri salentini di centrodestra.
Punto primo: la necessità dell’opera, attesa da decenni e di cui sono stati realizzati solo pochi chilometri fra Manduria e San Pancrazio Salentino, monumento allo spreco di risorse e all’emarginazione dell’area ionico-salentina nello sviluppo infrastrutturale.
Punto secondo: la volontà politica della Regione, espressa dalla neo assessora Ciliento, di dare attuazione alla nostra mozione approvata a luglio 2022, che impegna la Giunta regionale ad aprire un’interlocuzione col Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per mettere in priorità l’opera.
Opera che – secondo quanto è risultato oggi in audizione – è stata inserita nel Piano regionale dei Trasporti senza specificare la sezione della strada, se a due o quattro corsie, visto che entrambe le opzioni sono in campo. La scelta dipende dalla valutazione costi/benefici, primo passo indispensabile per procedere con la progettazione. Ed è proprio questa valutazione il cuore del problema. Noi abbiamo sempre contestato quella del 2014, in base alla quale la 7 ter Bradanico-Salentina è stata declassata da due a quattro corsie. Un’analisi frutto di stime di traffico ed economico-finanziarie inadeguate alle potenzialità di una statale che calamiterebbe i flussi enormi che si riversano ora sulle provinciali insicure e malridotte.
La stima del 2014 – secondo quanto ha affermato oggi in audizione il professor Peragine del Nucleo di valutazione regionale – fu stilata da Anas e poi avallata dalla Regione, che pure aveva evidenziato carenze e chiesto integrazioni mai giunte. Anche secondo il capo di gabinetto Catalano spetterebbe ad Anas, in quanto soggetto proponente e attuatore dell’opera, inserire le quattro corsie fra le alternative da proporre al Ministero. Invece nel nostro incontro del dicembre scorso, l’ingegner Marzi capo compartimento di Anas Puglia aveva imputato al Nucleo di valutazione regionale la scelta di ripiegare sulla messa in sicurezza del tracciato attuale a due corsie, accantonando il progetto di raddoppio. Per quanto ci riguarda, a prescindere da questo rimpallo di responsabilità e competenze tecniche, puntiamo al risultato, e quindi chiediamo che si proceda subito ad un nuovo studio di fattibilità del progetto a quattro corsie, in modo da poterlo presentare al Ministero e chiedere il finanziamento dell’opera, dichiarandola prioritaria per la Regione Puglia. È questa la via per realizzare quello che finora è stato un sogno infranto, al quale il nostro territorio non intende rinunciare. Le quattro corsie fra Lecce e Taranto sono l’autostrada per lo sviluppo di un’area che sconta gravi carenze infrastrutturali, condannata a collegamenti insicuri e obsoleti che costringono a servirsi di strade mulattiera, con lunghi tempi di percorrenza, disagi e alta incidentalità.
Vista la comunione d’intenti asserita oggi in Commissione Trasporti, si apra un capitolo nuovo che porti a candidare il raddoppio a quattro corsie della Lecce-Taranto tra gli interventi da finanziare nel prossimo accordo di programma fra Ministero e Anas per il 2026-2030. Ma basta con scaricabarile e promesse mancate. Si passi finalmente dalle parole ai fatti, senza più perdere altro tempo”.