Cronaca/ di Coldiretti Puglia
“Anche sui Consorzi di Bonifica l’Assessore regionale all’Agricoltura ha deciso di non decidere. A distanza di 7 giorni dall’annuncio di sospensione dell’emissione dei ruoli di bonifica, proclamato nel corso del tavolo istituzionale con il Presidente Emiliano il 22 gennaio scorso, non ha dato alcun cenno formale di riscontro alle promesse, come confermato dal Commissario Borzillo che abbiamo incontrato nel pomeriggio.
Non abbiamo altra scelta. Continueremo con la protesta ad oltranza”. Lo dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, al termine della prima giornata di mobilitazione.
Domani 29 gennaio 2019, dalle ore 9,00, gli agricoltori della Coldiretti presidieranno la sede del Consorzio di Bonifica Stornata e Taranto, in Viale Magna Grecia n. 240, mentre sarà in corso di svolgimento una riunione tecnica.
“A fronte di pesanti danni per cui abbiamo predisposto la richiesta di risarcimento, gli agricoltori – continua il presidente Muraglia – sono chiamati a pagare per servizi che non esistono, rei di vivere e lavorare in campagna, dove manutengono il territorio, ma pagano a caro prezzo i disservizi e l’incuria di un servizio esattoriale immotivato. E quando non pagano si vedono pignorare mezzi, strutture e addirittura le pensioni”.
Non si fermerà la vertenza di Coldiretti contro ogni ipotesi di emissione dei ruoli di bonifica 2016, 2017, 2018 da parte dei Consorzi di Bonifica Commissariati che devono riavviare le opere di manutenzione straordinaria su un territorio reso debole e fragile, come dimostrato ad ogni alluvione e numifragio che provocano smottamenti e allagamenti gravi.
“Sono stati emessi i ruoli per gli anni 2014 e 2015 – tuona Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto – senza che sia stata avviata l’attività di bonifica ordinaria e straordinaria e alcuni agricoltori stanno affrontando pignoramenti di conti corrente, aziende, pensioni, immobili, contratti di affitto per il pagamento di cartelle esattoriali relative a servizi di cui non beneficiano. I debiti dei Consorzi di bonifica commissariati non li abbiamo fatti noi.
Lo stop ad ogni attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per vent’anni non l’abbiamo deciso noi agricoltori. Siamo dinanzi per tempistiche e modalità ad un palese accanimento ai danni degli agricoltori, con lo spauracchio della gestione pubblica che, oltre ad aggravare i costi a carico degli agricoltori del 10%, non potrebbe sfruttare appieno i finanziamenti pubblici messi a disposizione dai Piani Nazionali”.
Anche domani sarà presentato il ‘Dossier della bonifica che non c’è’, un reportage fotografico di Coldiretti che testimonia canali ostruiti da vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea con piante con diametri tali da testimoniare la mancanza di opere bonifica da oltre vent’anni, reti di scolo ingombre di qualunque materiale, sponde di canali fessurate e in alcune parti divelte.