Rubriche/di Piero D’Errico
Sono arrivato sulla terra che ancora si rammendavano calzini e calzoni.
Si rivoltavano giacche e cappotti, si cuciva e ricuciva.
Rubriche/di Piero D’Errico
Sono arrivato sulla terra che ancora si rammendavano calzini e calzoni.
Si rivoltavano giacche e cappotti, si cuciva e ricuciva.
Rubriche/di Piero D’Errico
Quando finalmente trovai il coraggio di manifestare i miei sentimenti e avevo messo all’angolo la mia timidezza, non senza sofferenza, le chiesi con voce emozionata, ma sicura, un appuntamento nell’angolo della villa non lontano dall’angolo dove di solito si ritrovava tutta la classe, appena una ventina di metri più avanti.
Rubriche/di Piero D’Errico
Avrei fatto volentieri a meno ma non c’era niente da fare, vincevano sempre le continue insistenze di mia madre.
Rubriche/di Piero D’Errico
Questa lettera è dedicata a voi, a voi che avete ancora la grande bellezza, l’infinita ricchezza di avere ancora i genitori in questo mondo.
Rubriche/di Piero D’Errico
E poi un giorno ho aperto il cassetto dei sogni e mi son tuffato dentro.
Erano troppi, erano tanti, non si potevano realizzare tutti, ma alcuni si.
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