Colpa della crisi? Si, ma anche del traffico e del caos delle marine.
Cronaca/Galatina/ di Redazione
Sono stati in tanti ad aver scelto la tranquillità cittadina per trascorrere il ferragosto. Lo si era capito sin dalla mattina che il 2014 non era un anno come gli altri. I supermercati, quelli aperti, erano densamente frequentati. Gruppi familiari assiepavano gli scaffali a far spesa e magari anche a godere di un pò di refrigerazione visto il caldo afoso ed asfissiante.
Non sono stati, comunque, solo i supermercati a dare il segnale di un ferragosto diverso dal solito. Anche il centro cittadino è stato abbondantemente frequentato e non solo dai soliti gruppetti di turisti alla scoperta delle bellezze architettoniche cittadine, ma anche tanti galatinesi. Come al solito Chiese chiuse a mezzogiorno. Turisti delusi e qualcuno incredulo. “In tutta Italia per ferragosto si fa a gara per tenere aperte tutto il giorno chiese e musei e da voi tutto chiuso?”. Vagli a spiegare i contorti misteri della nostra dinamica cittadina, non li avrebbero mai capiti.
Alcuni si son consolati potendo visitare la chiesetta di S. Paolo quella è rimasta sempre aperta. S. Paolo per il turista significa taranta e tarantolismo, pizzica e tarantella. Una foto da mostrare a parenti ed amici al ritorno è di per se già un bel cimelio.
La sopresa maggiore la città l’ha fornita la sera. Quando l’aria è diventata più respirabile sono stati numerosi i gruppi familiari che hanno invaso Piazza Alighieri, C.so Principe di Piemonte e Piazza S. Pietro. Eppure di richiami gastronomici e festaioli nei dintorni ce ne stavano a sufficienza ma tantissima gente ha preferito passeggiare in città con la propria famiglia e con i propri amici.
la crisi ha certamento la sua colpa ma vien da pensare che anche il desiderio di riappropriarsi della propria città e godersela in tranquillità lontani dalle le insidie del traffico e del caos delle marine abbia avuto la sua importanza. In fondo per goderci con tranquillità il nostro mare basterà attendere ancora qualche altro giorno quando Longobardi, Vandali e Buri avranno riattraversato i valichi dauni ed avranno fatto ritorno nelle loro città.