Per i due Comuni il massimo della tariffa applicata in modo indifferenziato
Al Sedile siamo curiosi. Ci piace spulciare, raffrontare, scoprire Comuni virtuosi e parsimoniosi e Comuni allegri e spendaccioni. Comuni che dedicano ai propri cittadini l’attenzione del buon padre di famiglia e Comuni che dedicano ai propri cittadini l’ attenzione del cattivo patrigno. Principalmente in tema di gestione delle risorse finanziarie ed imposizione di tasse.
In questi giorni è stato un po’ difficile, tranne qualche rara eccezione, vedere un bel sorriso sul volto dei cittadini e, per restare nell’ambito dei Comuni leccesi, in modo particolare su quello dei galatinesi e casaranesi. Son stati i giorni di TASI da qualcuno definita (Metas) Tasi per la colpa di rappresentare la sigla dell’odioso balzello che è ritornato a colpire la prima casa degli italiani.
Ieri era l’ultimo giorno utile per pagare senza ulteriori aggravi sanzionatori e dopo tutte le diatribe a cui si è assistito in Consiglio Comunale ed il solito gioco delle parti ho voluto cercare di capire chi fosse più vicino alla verità. Non sui termini di scadenza che già tanto si è detto, quanto sull’entita del balzello.
Ho, pertanto, spulciato sul sito del Ministero delle Finanze le varie delibere relative alle tariffe del balzello, prendendo come campione un certo numero di Comuni tra i più rappresentativi (dai 10.000 abitanti in su) della provincia di Lecce e come immobili di riferimento la categoria catastale A/3. Ahinoi, ancora una volta si evidenzia che quelli di Galatina insieme a quelli di Casarano sono stati gli amministratori più penalizzanti per i propri cittadini.
Un po’ come successe con l’IMU che allora titolai “(S’)IMU primi” in quanto ci avevano imposto le tariffe più alte di tutta la provincia di Lecce.
Passiamo ai numeri. Abbiamo detto che Galatina e Casarano primeggiano con il loro 2,5 per mille di tariffa TASI. Previste solo detrazioni per figli minorenni o/e disabili a carico. Per Casarano può ritenersi tutto sommato un fatto quasi scontato trattandosi di un Comune sull’orlo del dissesto finanziario ma di Galatina un po’ meno. Non ci state nascondendo niente, vero?
Vediamo ora qualche altro Comune.
Lecce: ha anch’esso applicato come tariffa il 2.5 per mille però prevedendo una detrazione di 50 euro sui fabbricati con qualsiasi rendita catastale. Naturalmente son previste sempre le detrazioni per i figli a carico e disabili, sui quali non ripeterò più essendo una costante per tutti i Comuni.
Nardò: non hanno deliberato alcuna tariffa pertanto si applica l’1 per mille
Gallipoli: hanno deliberato il 21 agosto 2014 stabilendo come tariffa l’1 per mille
Maglie: ha deliberato il 2,5 per mille come tariffa base ma con una detrazione di 90 euro per fabbricati con rendita sino a 200 euro ed una detrazione di 60 euro per fabbricati con rendita da 200 a 300 euro.
Tricase. Delibera n.37 del 1 settembre aliquota deliberata dell’ 1,7 per mille.
Copertino: aliquota deliberata del 2.5 per mille ma con una detrazione di 100 euro per renditacatastale sino a 200 euro, di 75 euro per rendita compresa tra i 200 ed i 300 e di 50 euro per rendita compresa tra i 300 ed i 500 euro.
Taviano: aliquota base il 2.5 per mille ma con detrazione di 100 euro per immobili con rendita catastale sino a 300 euro
Ugento: Aliquota deliberata dell’1.46 per mille.
Collepasso: hanno deliberato di non applicare nessuna aliquota TASI
Cutrofiano: non hanno deliberato pertanto 1 per mille
Questi dati evidenziano che quei Comuni che hanno applicato la tariffa massima del 2.5 per mille hanno però anche previsto delle detrazioni per venire incontro ai cittadini meno ambienti. A Galatina neanche quello: tariffa massima per tutti anche per chi tiene “na casa sgarrupata”.