Una diffida del Prefetto ha, di fatto, accellerato i tempi di approvazione del bilancio. Tariffa TASI la parola passa ora al Prefetto ed al MEF.

ConsiglioCronaca/Galatina/ di p.z.

Tutto secondo copione. La maggioranza è andata dritta per la sua strada nelle sue certezze e le opposizioni hanno attaccato la maggioranza  nella speranza di farle cambiare rotta.

Si è cominciato con una pregiudiziale presentata dal consigliere UDC Coluccia. Quella di spostare a data successiva l’approvazione del Bilancio e trovare tutti insieme una soluzione alternativa momentanea che potesse contemporaneamente salvaguardare cittadini e Comune.

Neanche a parlarne, pregiudizievole respinta e via a parlare del piano pluriennale dei Lavori Pubblici. Un argomento che ha visto momenti dialettici vivaci tra consiglieri nohani, con l’ abbandono a tratti, quasi totale, di qualsivoglia ortodossia, politica e non,verbale. Il tutto perché esisteva difformità di pensiero su quanto fatto o non fatto o da farsi, di chi ha già acquistato e di chi intende acquistare.

Tutti d’accordo invece su un punto. Trattandosi di tante opere che andrebbero a finanziarsi con vendite di parti del patrimonio immobiliare del Comune ci sarà da  vedere, a monte, se si riuscirà a vendere altrimenti tutto resterà nel libro dei sogni compresa piazza Falcone e Borsellino. In disaccordo con la sua stessa maggioranza è, stato, invece, il consigliere PD Luigi Lagna che ha lamentato un totale disinteresse verso Collemeto, frazione di cui lo stesso è delegato.

Per questo motivo si è astenuto mentre hanno votato contro le minoranze ed a favore con nove voti il resto della maggioranza.

Sui beni comunali da alienare si è ricompattata la maggioranza con dieci voti a favore e 5 contrari. Si è così giunti al momento topico del Consiglio comunale ossia l’approvazione del Bilancio di previsione e qui è venuto fuori l’assessore al Bilancio che non ti aspetti. Irritato, teso, verbalmente aggressivo e con quel tantino di presuntuosa saccenteria nei confronti dei consiglieri di minoranza.

L’assessore De Donatis, probabilmente, non ha ancora capito che la politica è cosa diversa rispetto alla burocrazia, le critiche in politica si possono respingere o  accettare, farle o ricevere ma principalmente sono un diritto per chi è deputato dalla legge a poterle farle, almeno in democrazia.

Essere criticato per aver presentato il Bilancio di Previsione in Consiglio l’8 di ottobre a seguito di diffida da parte del Prefetto ed aver avuto intimazione a provvedere alla sua approvazione entro il 27 di ottobre “con l’avvertenza che decorso inutilmente detto termine, si procederà in via sostitutiva all’adempimento mediante apposito commissario, dando avvia alla procedura di scioglimento del Consiglio Comunale come previsto dalla normativa “  non mi sembra sia un reato di lesa maestà tanto da invitare i consiglieri di minoranza a “cercare di studiare” .

All’ assessore De Donatis  il consigliere Amante ha chiesto le sue dimissioni ritenendolo politicamente responsabile sia del pasticcio TASI che dei ritardi nella presentazione in Consiglio del Bilancio, la richiesta è stata sdegnosamente respinta dall’assessore ritenendosi egli uomo di fiducia del sindaco Montagna nelle cui mani rimetterebbe il mandato solo se fosse lui a chiederglielo. E’ giustamente un suo diritto.

Per il resto sull’argomento il solito gioco delle parti con l’UDC che intanto aveva abbandonato l’aula. Per la maggioranza, per sintesi  di esposizione, riporto quanto detto dal consigliere Tempesta ossia che le opposizioni si sono basate su un inciso e non sull’intero impianto legislativo che, secondo il consigliere del PD, prevede che il regolamento sia approvato entro i termini di approvazione  del Bilancio ossia il 30 settembre.

Per Amante la nota del Ministero dice ben altra cosa assai difforme dalla precedente interpretazione ossia che il tutto doveva essere approvato e pubblicato entro il 10 settembre, in mancanza di ciò si intende applicata la tariffa dell 1X mille.

Ognuno quindi è rimasto sulle proprie posizione. Il bilancio è stato approvato con voto di  maggioranza compatta, 10 voti favorevoli  e 3 contrari.

Ora la parola passa al Prefetto ed al Ministero delle Finanze che dovranno pronunciarsi ognuno per la parte di propria competenza e, poi,  forse ci sarà la parola fine alla querelle.

Stesso voto anche sull’argomento aggiuntivo, quello del riconoscimento, su sentenza della Corte d’Appello di Lecce di un debito fuori bilancio di 474.934 euro in favore della Provincia, per un “inguacchio” simile a quello dei terreni della zona 167.  Fatta l’occupazione d’urgenza non è seguito da parte dell’Ufficio Tecnico il relativo atto di esproprio su un terreno di proprietà della Casa di Riposo Galluccio sul quale è sorto il Liceo Scientifico. Ciò ha fatto lievitare il prezzo del terreno e la Provincia, che aveva anticipato i soldi, ci ha chiesto il conto davanti al Giudice. Naturalmente a pagare è sempre Pantalone e mai chi sbaglia, la stessa cosa che avvenne con i suoli della 167 dove a pagare furono sempre e solo i cittadini e in tanti si trovarono il terreno su cui realizzarono la loro casa gratis, tra questi anche qualche ex segretario di partito di quelli che urlavano in prima fila “giù le mani dalla 167”. Le mani ce le mise poi lui ed a spese nostre.