Cronaca/di Redazione

E’ di qualche giorno fa la notizia, riportata da tutti i media della provincia, della rissa e conseguente denuncia tra i titolari di due esercizi commerciali del centro storico di Gallipoli.

Motivo? La musica troppo alta di uno dei due locali che arrecava disturbo alla clientela dell’altro. I due titolari avrebbero iniziato a discutere della cosa e la discussione ha preso una piega alquanto accesa tanto da passare subito alle mani. La rissa poi avrebbe coinvolti anche altri avventori, donne comprese. Sembra che circolino anche dei video che testimoniano, oltre alla pochezza della situazione, anche il clima teso tra esercizi commerciali.

Riportiamo ciò perché la vicenda è analoga per molti versi ad un’altra che tiene banco da un po’ di mesi a Galatina e che vede protagonisti i titolari di due esercizi commerciali di Piazza San Pietro. Motivo? Sempre la musica troppo alta di uno dei due locali che all’ennesimo episodio di sforamento di orario e di decibel avrebbe arrecato disturbo alla clientela del locale vicino.

Da qui la discussione accesa tra i due titolari e, sembrerebbe, l’aggressione di uno dei due. Sarebbe poi scaturita una denuncia e le parti sarebbero ancora nel pieno di un procedimento penale per cui non entriamo nel merito alla questione.

E’ però indicativo, anche qui, del clima che si respirerebbe in piazza. Certo, la questione non è di oggi e non terminerà certamente domani. Però ci sembra che questo aspetto della movida sia una delle situazioni nelle quali un’amministrazione debba intervenire per fissare delle regole di civile convivenza pacifica che permetta da un lato a tutti gli esercenti di poter lavorare e dall’altra a chi frequenta la piazza di poterla godere a pieno. Ma al momento questo tipo di regia pare manchi e pare sia mancata anche negli anni passati a dire il vero.
Assistiamo sempre più di frequente a serate organizzate e pubblicizzate sui social che però non sappiamo se siano regolarmente autorizzate da chi di dovere e, quel che è peggio, se le stesse iniziative abbiano il giusto controllo da parte delle forze di polizia locale. Il mancato rispetto delle regole e il mancato controllo da parte di chi di dovere spesso determinano, come a Gallipoli e come a Galatina, momenti di tensione tra chi regolarmente crede di poter fare e spesso fa il furbo e chi invece cerca di attenersi alle regole e si vede sopraffatto dalla prepotenza di colleghi scorretti.
Fermo restando che i commercianti e gli avventori dei locali sono solo un aspetto della vicenda, certo importante ma pur sempre un solo aspetto. Vi sono poi i residenti e gli avventori dei numerosissimi bed and breakfast che ormai popolano il nostro centro storico che si vedono catapultati in una realtà che spesso si protrae senza limiti di orario né di decibel.

Sembrerebbe che ci siano state delle sollecitazioni a prendere provvedimenti e che alcuni residenti si siano organizzati per manifestare alle autorità cittadine il proprio disagio. Ma allo stato, nulla sembra muoversi. Basta scorrere Facebook per vedere tutte le serate in programma nei prossimi giorni, alcune delle quali anche di notevole impatto. C’è da chiedersi: sono tutte autorizzate? E se non lo sono, Facebook lo vede solo il cliente che deve scegliere il locale dove passare la serata e mai anche l’amministrazione che deve controllare?
Dopotutto sembra che qui si continui a fare “scusu scusu an mienzu alla chiazza”.