Aumentate le importazioni di olio straniero ed anche le truffe.

Olio1Cronaca/ di Coldiretti Puglia

Scovato anche olio vergine spacciato per extravergine con un grado di acidità pari a 0,9, grazie al test del DNA su Piazza del Ferrarese che con poche gocce rivela se la bottiglia appena acquistata contiene olio nuovo o vecchio e, soprattutto, se è vero extravergine di oliva. La macchina della verità è entrata in funzione a Bari, in occasione della Giornata Nazionale dell’Olio Extravergine, organizzata da Coldiretti Puglia in collaborazione con UNAPROL.

Nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute rapidamente, nonostante la Puglia sia la regione più olivicola d’Europa. Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati dagli imbottigliatori per ‘costruire’ blend con oli regionali.  L’aumento costante del consumo di olio di oliva che nel mondo ha fatto un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni apre grandi opportunità che il Made in Italy deve saper cogliere e per farlo deve puntare sull’identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recuperare credibilità anche all’estero.

Coldiretti Puglia ha organizzato per il secondo anno consecutivo la ‘Giornata Nazionale dell’Olio Extravergine’ a Bari, con la molitura in diretta delle olive attraverso un frantoio mobile che ha prodotto olio extravergine ‘alla spina’ immediatamente assaggiabile con il pane di Altamura DOP. Sono stati allestiti gazebo animati dai produttori pugliesi, dall’Istituto Pugliese per il Consumo, dagli organismi di controllo (NAS, Corpo Forestale dello Stato ICQRF…) ed è stato dato ampio spazio alla didattica con i bambini impegnati a fare l’olio con mortai e colini.

La PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario è pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un valore di 600 milioni di euro, così come il comparto partecipa alla composizione del Prodotto Interno Lordo dell’intera ricchezza regionale per il 3%. Si tratta di un patrimonio di inestimabile valore che va tutelato dagli agropirati nazionali ed internazionali.

“Va applicata senza se e senza ma la ‘legge salva-olio’ – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – la n. 9 del 2013 ed è necessaria l’accelerazione dell’iter del disegno di legge che reca le “nuove norme in materia di reati agroalimentari”, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell’osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. a supporto dell’attività degli organismi di controllo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni. Dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli, al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino  al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle misure previste dal provvedimento”.

Il consiglio di Coldiretti è quello di guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine DOP, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. Se si vuole comperare un buon extravergine italiano bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 7 – 8 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione.