A tutti i soggetti positivi al test di Mantoux, vengono richiesti ulteriori test diagnostici che non verrebbero poi eseguiti
Gentile Direttore,
ho avuto modo di leggere su alcuni media, il grido di allarme lanciato dal dr. Anacleto Romano-Primario del Reparto Infettivi del P.O. Vito Fazzi di Lecce, circa la “ recludescenza” di alcune malattie quali sifilide,Tubercolosi e Hiv.
Motivo di preoccupazione particolare, è rappresentato dalla tubercolosi bacillifera, pare veicolata soprattutto dagli immigrati, ed è proprio su quest’ultimo aspetto che il sottoscritto, in qualità di Sindaco e quindi prima autorità sanitaria locale che intende soffermarsi.
Lo scrivente già dal mese di Gennaio corrente anno con nota indirizzata alla Direttrice Generale ASL Le, al Direttore Sanitario ASL Le e al Responsabile del Servizio Pneumotisiologico, ha richiesto formali informazioni circa la problematica evidenziata dal dr. Romano.
Nella mia missiva, facevo presente, da informazioni assunte, che presso alcuni ambulatori ASL vengono effettuate a favore di soggetti immigrati domiciliati nei comuni della provincia di lecce, indagini mirate alla ricerca del micobatterio della tubercolosi per motivi di lavoro, residenza in comunità di accoglienza ecc.;
Preso atto che una percentuale di soggetti a cui è stata rilevata una positività attraverso il test che rappresenta un possibile contatto pregresso col batterio della tubercolosi di fatto non prova lo stato di malattia;
che a tutti i soggetti positivi al test di Mantoux, vengono richiesti ulteriori test diagnostici tra cui test immunologici o anche radiologici;
che proprio in questa fase, da informazioni assunte, quasi nessuno di questi soggetti di fatto poi esegue quanto necessario al fine di una diagnosi, facendo perdere le proprie tracce e di conseguenza risultando potenziale “ untore “.
E’ inevitabile quindi che il messaggio che passa tra l’opinione pubblica è quello di una pericolosità sanitaria che deve essere tenuta sotto controllo per non creare allarmismi.
Tutto quanto sopra premesso, ancora, chiedevo di conoscere il numero dei soggetti risultati positivi al test di Mantoux a cui è stato richiesto approfondimento diagnostico poi, non eseguito;
il numero degli utenti affetti da Tbc in provincia di Lecce suddiviso tra cittadini italiani ed immigrati;
se il medico specialista che ha richiesto l’approfondimento diagnostico in caso di test positivo, è tenuto a comunicare ad altra autorità la mancata esecuzione degli esami richiesti e quindi il potenziale rischio di infezioni;
se non sia il caso ( ai soggetti interessati all’approfondimento diagnostico) limitare, quale deterrente, immediatamente la validità dell’assistenza sanitaria collegata al permesso di soggiorno per qualsiasi motivo, al tempo necessario per l’esecuzione delle ulteriori indagini che lo stesso utente dovrà esibire al medico specialista richiedente, pena la cessazione del diritto all’assistenza sanitaria;
chiedevo inoltre , di conoscere quali iniziative si intende prendere al fine di fronteggiare il problema segnalato.
A questa nota, ad oggi, il sottoscritto non ha avuto alcun tipo di riscontro!
Quindi, se nessuno ha prestato ascolto ad un Sindaco di periferia, oggi in presenza di una preoccupazione messa in evidenza da un autorevole e bravo professionista/( Dr.Romano) circa la pericolosità della tubercolosi bacillifera, qualcuno si muoverà?
Cordialità.