Il Sedile

Ultimo sport locale: “colpisci il piccione sul cornicione della Chiesa con le bottiglie d’acqua minerale”

Segnalazioni e lamentele da parte dei cittadini…spallucce di risposta.

foto5Lettere/ di lettera firmata 

Egregio Direttore,

delle foto che le ho inviato alcune di esse, come si può facilmente evincere, sono state scattate non in una zona di periferia, non in  un angolo nascosto del centro storico, ma nel cuore della città. La facciata della Chiesa Matrice, oltre al raduno dei piccioni, ora ospita anche quello che è diventato il nuovo passatempo di un gruppo vandali: il lancio di bottigliette d’acqua.

Stiamo parlando di Piazza San Pietro una delle più belle piazze del Salento, uno spazio enorme visibile a tutti e da tutti, eppure qualcuno riesce a fare il lancio delle bottigliette completamente indisturbato riuscendo a fare CENTRO.

Da notare che le bottigliette sono piene, per fortuna son rimaste ancora ancorate al cornicione senza cadere, ma questo non vuol dire che prima qualche bottiglia possa venire giù senza preavviso come pure che a seguito di qualche lancio, più o meno violento, qualche pezzo di facciata più debole potrà cadere.

Che dire?  Il senso di desolazione che si ha è tanto perchè a questa ultima moda va aggiunto il corollario  vandalico solito: scritte sui muri, porte rotte, piccoli incendi.  Alle rimostranze si risponde facendo spallucce o dichiarando l’impossibilità di azione da parte di avrebbe invece il dovere di intervenire.

La percezione, come si dice in questi casi, di abbandono è elevata e non serve dire che non è vero e che il controllo c’è, che statisticamente sono episodi irrilevanti perché se si avverte paura a percorrere, ormai già dal tardo pomeriggio, alcune zone della città allora vuol dire che il problema esiste.

A tutto questo si deve aggiungere che il numero di accattoni spesso anche molesti è notevolmente aumentato, ma non se ne può parlare altrimenti si viene giudicati razzisti. Tutto va bene, fino a quando non succede l’irreparabile, e via fino alla prossima. E se questo è quello che succede con il  centro storico aperto e presidiato dalle forze di polizia urbana, una volta chiuso e senza ausili istituzionali che non siano le telecamere per le multe, che cosà potrà accadere? Cordiali saluti.

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Egr. lettrice,

capisco il suo scoramento. Lo capisco perché non è tanto il dover constatare che nonostante gli sforzi profusi un problema non si riesca a risolverlo, quanto quello del dovere mettere in conto che non esiste una volontà, da parte di chi di competenza, almeno nel tentare di risolverlo.

Ho pubblicato solo una parte delle foto che Lei ci ha inviato. Se nota, proprio accanto al particolare del cornicione sopra le bottiglie, vi è collocata una videocamera del sistema di sorveglianza comunale. Sa cosa significa ciò? Significa che nessuno è al controllo delle immagini, anzi posso dirle che, pur essendo il sistema di sorveglianza sempre acceso, il terminale all’interno del Comando di Polizia Municipale è sempre spento e significa pure che nessuno vuol prendersi la briga di sbobinare le riprese per avere belli pronti e consegnati su un piatto d’argento i maleducati incivili.  

Le dicevo che il sistema di videosorveglianza è acceso 24 ore su 24, di solo consumo di energia elettrica, facilmente controllabile, spendiamo all’incirca dai 2000 ai 2.500 euro l’anno. Per farne cosa? Il tutto mentre, con ulteriori costi a carico dei cittadini (siano essi da corrispondere sotto forme di tasse o di multe), ci siamo attrezzati di street control, stiamo pianificando, si dice per circa 21.000 euro, l’acquisto di un sistema di controllo di accesso nel centro storico di prossima chiusura, e poi…poi una volta comprati i biscottini si accorgeranno dopo un pò di non aver i denti per mangiarli?   

Ora, se me lo consente, la faccio io una domanda a Lei.: “Ci troviamo veramente in un paese normale?”. Cordiali saluti.

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