“Stare con tutti voi è stato stupendo…è stato un onore ed un privilegio”

penna-e-calamaioLettere/ di Piero D’Errico

Non aspettavo altro.

Non aspettavo che arrivasse, dopo più di due mesi, il giorno della chiusura per dare fine a quell’ansia e a quella preoccupazione propria di chi affronta una campagna elettorale. Quel giorno era finalmente arrivato ed io stranamente ero triste. 

Mi ero ormai abituato a slogan, fac-simili, comizi, cattiverie e addirittura agli insulti che erano volati durante tutto il periodo.

Il mio “gruppo” si sarebbe sciolto, non avrebbe avuto più alcun senso, alcun motivo e poi tutti gli incontri, le riunioni, tanti scambi di opinione anche forti, tanti scontri duri, tanti scontri veri.

Ero terribilmente triste, dovevo liberare la mia mente da tutta la campagna elettorale e non ce la facevo, dovevo riprendere la vita quotidiana di prima e non ci riuscivo.

Avevo la stessa tristezza che ti prende alla fine di un bel viaggio. Ed i miei manifesti dove gli avrei messi? i miei tanti scritti sarebbero finiti chiusi in un faldone, abbandonato in qualche angolo. Non m’ero mai accorto o forse non avevo mai capito, la bellezza di una “campagna elettorale”.

Mi tornava stranamente in mente un film che avevo visto un sacco di volte:“ la leggenda del pianista sull’oceano”.Ero come il “pianista” non volevo più tornare in una realtà diversa, non mi immaginavo neanche, mi sarebbe piaciuto continuare all’infinito.

L’idea di non aver più nemici mi terrorizzava, l’idea che qualcuno non mi odiasse più, pure. Quelli che avevo aspramente combattuto e che la campagna elettorale aveva deformato a noi e noi a loro, mi sarebbero tornati volti amici, quasi familiari. Era francamente troppo.

Comunicati, messaggi, mail, tutto finito, all’improvviso solo silenzio.

Uno spettacolo straordinario caratterizzò l’intera serata, poi i riflettori si spensero. Mi venne in mente, l’ultimo giorno di scuola, i saluti, i  “ci vediamo”, i “ci sentiamo” poi nulla.

Insomma non riuscivo a uscirne fuori, era stato tutto bello, troppo bello, straordinario. Il risultato poi, quello per cui tutti quanti avevamo lavorato tanti giorni, era velato dal dispiacere del dover scrivere a malincuore la parola fine.

Tornai a casa quella sera che era tardi, quasi notte, pensai e ripensai a lungo. Mi rimasero due certezze: la certezza di aver fatto tutto e la certezza di aver dimenticato qualcosa. Tutto qua ragazzi. Quello che ho scritto è tanto vero, terribilmente vero. Completamente entrato nella parte da far fatica ad abbandonarla.

Si può vincere e si può anche perdere non ha importanza, ha importanza aver partecipato ed aver partecipato per vincere.

Un abbraccio e un grande in bocca al lupo a tutti i candidati.

Stare con tutti voi E’ STATO STUPENDO.

E’ STATO PER ME, UN ONORE E UN PRIVILEGIO.