Rubriche/di Piero D’Errico
Alcuni giorni fa al SALONE DEL LIBRO di Torino, un gruppo di manifestanti di chiara provenienza dal Leoncavallo o da altre simili “facoltà sociali autogestite” e di sicuro dopo un party a tema: “FUMO LIBERO”, impediva ad un Ministro di cui non ricordo il nome, né della sua esistenza ne avevo (voglio stupirvi) “contezza”, di presentare il suo libro.
Il tutto condito con slogan sul cambiamento climatico e da frasi “tipiche” che ne testimoniavano la provenienza dal loro mondo: “FUORI LO STATO DALLE MIE MUTANDE”.
A parte il fatto che se fossi io lo Stato me ne guarderei bene, tutti questi “concetti” se così si possono chiamare erano dimostrazione che quasi tutti/e, come me, neanche avevano letto il libro.
Qualcuno perdendo, sempre secondo me, l’ennesima occasione, si e’ affrettato a definire il gesto dei “protestanti”, “DISSENSO”, come se il dissenso fosse zittire qualcuno.
Che bello fu quella volta quando Sandro Pertini, pronunciò quella frase, non sua, ahime’ da molti dimenticata:
“NON CONDIVIDO NESSUNA DELLE TUE IDEE MA DARO’ LA VITA PERCHE’ TU POSSA ESPRIMERLE”.
Ed io ero la’.