Professionisti ed imprenditori in Asia per cogliere le opportunità di interscambio commerciale del prossimo futuro.
Eventi/di Assocciazione Dottori Commercialisti.
Un «ponte» tra il Salento, Hong Kong e la Cina. Professionisti ed imprenditori voleranno in Asia, al fine di cogliere le grandi opportunità di interscambio commerciale del prossimo futuro. In vista della missione, questa mattina, al «Tiziano», autorevoli esperti e qualificati relatori di alto profilo si sono confrontati sul tema dell’«Internazionalizzazione delle imprese».
È stata particolarmente apprezzata l’iniziativa promossa dalla Fondazione Messapia, di concerto con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Lecce, l’Associazione Internazionalizzazione commercialisti ed esperti contabili (Aicec), la sezione di Lecce dell’Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) e Confindustria Lecce.
Dopo la registrazione dei partecipanti, sono intervenuti Giuseppe Venneri, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Lecce; Fabio Corvino, presidente della Fondazione Messapia; Giuseppe Tamborrino, consigliere dell’Ordine e delegato all’Internazionalizzazione; Pantaleo Greco, consigliere dell’Ordine e delegato al Marketing; Daniel Cannoletta, presidente Aidc sezione di Lecce.
Interessante la relazione su «I processi di internazionalizzazione delle imprese», a cura di Giovanni Roncucci, presidente della «Roncucci & partners», che ha affrontato tre temi: le caratteristiche del sistema imprenditoriale italiano rispetto al tema della competitività internazionale; le metodologie e i processi ovvero quali strumenti adottare per affrontare i mercati esteri; i consigli per evitare gli errori più frequenti. Ha preso la parola, poi, Rossella Zurlo, account manager Pmi per il Centro-Sud della «Sace Simest», società del gruppo Cassa depositi e prestiti (Cdp), che ha spiegato «Il ruolo di Sace Simest nei processi di internazionalizzazione».
A seguire, Michele Locuratolo, consigliere Aicec, ha illustrato la «Missione Cina 2019», organizzata dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (Cndcec). Un focus sul Paese asiatico è stato presentato da Andrea Meucci, dell’Ordine dei commercialisti di Perugia, secondo il quale la Cina «è un mercato lontano e diverso da quelli ai quali si affacciano le aziende italiane. Le difficoltà che si incontrano vanno considerate opportunità, avendo la possibilità di pensare ad un mondo poco conosciuto, come la Cina e perciò interessante da approfondire. Sono così tante e complesse le barriere in entrata che spingono professionisti ed aziende a strutturarsi per poterne affrontare i mercati asiatici. Ciò è un fattore positivo perché stimola a crescere. È dunque un’opportunità di business per chiunque decida di compiere questo lento e lungo passo verso un mercato che è già, e lo sarà ancora di più in futuro, un importante sbocco per profittevoli attività».
I numeri parlano chiaro: una popolazione che conta oltre 1,4 miliardi di persone; cento città sopra un milione di abitanti, con oltre dieci città metropolitane tra i 10 e i 28 milioni di abitanti; un Prodotto interno lordo (Pil) sempre positivo e superiore a quello medio europeo; mercati in costante crescita e un forte interesse per l’«Italian life style».
Ha parlato delle opportunità che si potrebbero creare tra Italia e Cina, Siming Wu, ceo del tour operator «KS travel & business».
È intervenuto, poi, Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio Economico che, attraverso un’articolata serie di grafici e tabelle, ha presentato le principali dinamiche dell’export delle imprese pugliesi. «Ci impoveriamo – spiega – perché importiamo dalla Cina molto di più di quanto esportiamo. Il saldo della bilancia commerciale penalizza fortemente la nostra economia. Nel primo trimestre di quest’anno, da gennaio a marzo scorsi, infatti, le aziende della provincia di Lecce hanno esportato beni per un valore complessivo di 918mila 566 euro, mentre si sono importati prodotti per un valore di ben 10 milioni 806mila 788 euro. Il saldo è dunque negativo per 9 milioni 888mila 222 euro. Più in generale, le aziende della provincia di Lecce, sempre nel primo trimestre, hanno esportato nel mondo beni per un valore di 167 milioni 192mila euro, mentre ne hanno importati per 102 milioni 804mila euro. Per un saldo di 64 milioni 388mila euro. Rispetto al primo trimestre 2018, la quota di export salentino è cresciuta del 16,4 per cento (da gennaio a marzo 2018, le esportazioni delle aziende salentine si fermarono a 143 milioni 623mila euro). Le imprese della Puglia – prosegue Stasi – esportano in Cina beni per 53 milioni 516mila euro, mentre hanno importato prodotti per 161 milioni 568mila euro. In questo raffronto, come nel precedente, è ben evidente la forza della Cina. Nel mondo la Puglia importa beni per 2 miliardi 448 milioni 942mila euro ed esporta 2 miliardi 73 milioni 51mila euro. Il saldo è negativo per 375 milioni 891mila euro. Nonostante sia cresciuta la quota di expoprt anche quella dell’import è cresciuta a scapito della nostra regione. Al contrario, con Hong Kong esportiamo più di quanto importiamo. Ma in questo caso i numeri sono piuttosto modesti. In particolare, sempre nel primo trimestre di quest’anno, le aziende della provincia di Lecce hanno esportato beni per un valore complessivo di 585mila 954 euro e ne hanno importati per un valore di 14.790 euro».
A seguire, Luigi De Santis, general manager di Furnirussi Tenuta, ha parlato della tenuta «Furnirussi e Fichissimi: una case history di internazionalizzazione di impresa salentina». Poi, Sergio Casciaro, ceo e fondatore di Echolight spa, ha illustrato il percorso compiuto per la costruzione della rete commerciale con modello di vendita indiretto in ambito internazionalizzazione, spiegando le metodologie utilizzate e le difficoltà incontrate e superate durante il cammino, con particolare riferimento al settore delle tecnologie medicali. Il ruolo dei commercialisti nei processi di internazionalizzazione è stato evidenziato da Luigi Maggio, dottore commercialista di Lecce. Ha moderato l’incontro Andrea Tafuro, presidente della commissione Internazionalizzazione dei commercialisti di Lecce. Va sottolineato che l’evento ha rappresentato l’occasione per presentare la nuova iniziativa dell’Aicec che ha promosso un road show nelle principali città italiane, al fine di fornire le più utili informazioni ai partecipanti in vista della missione «Commercialisti e imprese verso i mercati esteri: Hong Kong e la Cina», prevista per novembre. L’associazione organizza missioni professionali, con chiara impronta istituzionale ed imprenditoriale, consentendo a professionisti e imprenditori di vivere congiuntamente l’esperienza internazionale, non solo per interagire con le istituzioni estere, di volta in volta incontrate, ma anche favorendo l’interscambio commerciale attraverso appositi incontri di B2B, ovvero business-to-business, per indicare il commercio interaziendale. Più specificamente, l’acronimo B2B indica le relazioni che un’impresa detiene con i propri fornitori per attività di approvvigionamento, di pianificazione e monitoraggio della produzione, o di sussidio nelle attività di sviluppo del prodotto, oppure le relazioni che l’impresa detiene con clienti professionali, cioè altre imprese, collocate in punti diversi della filiera produttiva.