La notte di S. Lorenzo in C.da Crumisi tra Tuglie e Sannicola 

lunaEventi/Tuglie/di Amici della Biblioteca di Tuglie

Una notte di San Lorenzo davvero speciale? Vieni a trascorrerla con noi! Una serata ricca di gioia, in un luogo magico appartato delle Serre Salentine, in contrada Crumisi tra Tuglie e Sannicola. Lo sguardo in su al cielo, con lo spettacolo meraviglioso delle Perseidi, popolarmente note come ” Lacrime di San Lorenzo “, uno sciame meteorico che la Terra si trova ad attraversare durante il periodo estivo nel percorrere la sua orbita intorno al Sole.
La pioggia meteorica, si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto e il picco di visibilità è concentrato attorno al 10-12 agosto di ogni anno, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole.
Il primo appuntamento della serata sarà con Paolo Centonze, che ci farà conoscere personaggi come Eugenio Vetromile, nato a Gallipoli da Pietro dei Baroni di Palmireto e da Marcantonia Margiotta. Eugenio frequenta gli studi presso il locale seminario vestendo, il 22 giugno 1833, l’abito clericale. Padre Ruder, Provinciale generale del Maryland, decide di portarlo con sé in America imbarcandolo a Livorno, l’8 agosto del 1845, sul vapore Coosa, con destinazione Filadelfia.
Al Georgetown di Washington perfeziona per 3 anni la sua conoscenza dell’inglese. All’età di 29 anni, il 23 luglio del 1848, viene ordinato sacerdote. Quello stesso anno, viene mandato nella regione del Maine in Canada, presso la tribù indiana degli Abenaki dove, in 16 anni di intenso apostolato, si dice abbia convertito alla religione cattolica oltre 30.000 indigeni indiani del Nord-America.
Eugenio Vetromile, fu uno studioso del linguaggio usato da quelle popolazioni, avendo dato alle stampe, nel 1856, un libro di preghiere in dialetto Abenaki e, nel 1860, un voluminoso compendio della Sacra Scrittura, nonostante la lingua indiana fosse priva di grammatica e di dizionario. Era dal 1722 che non si tentava l’impresa di scrivere l’alfabeto indiano, da quando, cioè, Padre Rale, aveva cercato di approntare un incompleto dizionario ed un’altrettanto imperfetta grammatica.
Le sue opere gli valsero l’ingresso nelle più importanti accademie scientifiche d’America e d’Europa. Fu inviato particolare del Governo americano in numerosi convegni scientifici geografici. La sua fama di poliglotta sopravvive alla sua morte, essendosi scritto di lui che aveva conosciuto 14 lingue e 32 dialetti delle varie tribù di indiani pellerossa. Le sue spoglie mortali riposano nella cappella di famiglia al cimitero di Gallipoli.
Poi in un sortilegio magico, tra il fuoco ed il fumo del barbecue, conosceremo i ” Cunti intorno al fuoco ” come l’elfo dispettoso dai mille nomi : Lauro, Monacizzo, scazzamurieddhu, sciaccuddhi, carcalurù. Ecco ” Lu sciakùddhi ” descritto come un essere molto basso, ancora più piccolo di un nano, con un cappello rosso a sonagli in testa e ben vestito. Ma parleremo anche di orchi, fate, vecchie megère, ed anche ” lu Mamau ” vale a dire l’uomo Nero di queste nostre latitudini ed ancora fattucchiere, acchiature, cioè i mitici tesori nascosti dei nostri avi, modi e tempi per trovarli e conquistarli.
Insomma un vero è proprio ritorno al passato nei racconti di Raimondo Rodia. Poi sarà la volta di Gianfranco Ascalone un vero terremoto, un one man show che scrive, interpreta e realizza i suoi spettacoli di cabaret. Il nostro attore, in un monologo scritto per l’occasione con la propria ironia e simpatia, ci condurrà nel suo esilarante show, attingendo a piene mani dalla sua quotidianità ( e dalla vostra ). Ironizza su vizi e virtù italiche, sulla dura vita moderna, di sè stesso e degli altri e come un pò tutti noi, si preoccupa di arrivare a fine mese, giungendovi, nonostante l’impegno, sempre e comunque in ritardo! Godetevi i pochi minuti di video in fondo all’articolo, come assaggio delle sua arte, tratti da un recente spettacolo di Gianfranco Ascalone.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA CONSUMAZIONE INCLUSA ORE 20.00: Paolo Centonze (uno dei massimi esperti italiani di Indiani d’America) alle prese con l’accensione del fuoco, la costruzione di una tenda degli Indiani d’America, e il tiro con l’arco in un’ipotetica caccia… i parallelismi tra Nord America e Salento. Mostra di pezzi di artigianato Indiano d’America in visione esclusiva. ORE 21.00: BARBECUE racconti e storie salentine a cura di Raimondo Rodia…i racconti del mamau, degli sciaccuddhi e gli altri cunti e culacchi intorno al fuoco… Convivialità e cabaret con Gianfranco Ascalone e infine UNA SORPRESA DA NOTTE DI LUNA PIENA… un vero Lupo Mannaro fra noi, da non perdere assolutamente. Iniziativa nell’ambito di ” Un’estate che…” – Rassegna di incontri, voci ed emozioni…d’estate! a cura degli Amici della Biblioteca di Tuglie.