Rubriche/di Coldiretti Puglia
Per i cambiamenti climatici e la globalizzazione degli scambi, con il sistema di controllo dell’UE sotto accusa per le frontiere colabrodo, sono arrivati in Puglia parassiti, virus e insetti “alieni” mai visti prima che hanno fatto strage nei campi coltivati trovando un habitat ideale, accanendosi su alberi, piante e frutti, dalla Drosophila Suzukii dei frutti rossi all’Aleurocanthus spiniferus che attacca agrumi e vite, dalla Xylella che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi al punteruolo rosso che ha fatto strage di decine di migliaia di palme, fino alla Tristeza degli agrumi.
E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia, in relazione al caso di infezione da Xylella fastidiosa fastidiosa, il nuovo ceppo del batterio killer rinvenuto in un mandorlo in agro di Triggiano, per cui la Coldiretti anche per questo manifesterà a Bruxelles il 26 febbraio prossimo contro una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta.
Cresce l’allarme per le importazioni dall’estero di arance contaminate dal fungo della ‘macchia nera’ con il moltiplicarsi di intercettazioni di organismi nocivi presenti nelle merci importate, sulla base del report dell’Europhyt Interceptions che ha tracciato nel solo mese di ottobre 2023 la presenza della Citrus black – spot su 3 carichi di agrumi dall’Argentina, 14 dal Sud Africa, 3 dall’Uruguay, 2 dal Zimbabwe, in cui è stato rinvenuto l’organismo nocivo.
“La Puglia non può permettersi l’invasione di altri virus alieni, dopo la Xylella e la ‘tristeza’ degli agrumi. Stiamo subendo insidie letali per il settore, dalle importazioni selvagge di prodotto dall’estero senza passaporto verde, al crollo dei prezzi, ai rischi ambientali che le imprese agricole stanno subendo quotidianamente, un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori, su cui è necessario intervenire drasticamente”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo.
Un autentico flagello è il batterio della Xylella che è stato introdotto con molta probabilità dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento con 21 milioni di ulivi secchi e 8mila chilometri quadrati di territorio infetto, dove sono andate irrimediabilmente perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce, dall’autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando fino a Bari.
“L’invasione di virus e insetti alieni impone una strategia complessiva della Regione Puglia, grazie ad una maggiore incisività e strategicità dell’attività svolta dal servizio fitosanitario nazionale e regionale, per far fronte alle numerose e incontenibili malattie delle piante che arrivano in Puglia attraverso le frontiere colabrodo dell’UE, improntata su una tempestiva quanto efficace azione di prevenzione e contenimento, per non mettere a repentaglio il patrimonio arboreo e produttivo pugliese, già messo seriamente a dura prova. L’ascolto costante degli enti di ricerca, tra l’altro, sentinelle autorevoli sul territorio, è determinante per essere tempestivi e incisivi”, aggiunge il direttore regionale Pietro Piccioni.
L’arrivo di fitopatologie, parassiti e virus provenienti da altri continenti è favorito dall’intensificarsi degli scambi commerciali, attraverso i quali arrivano in Puglia, dove trovano un habitat favorevole a causa dei cambiamenti climatici, aggiunge Coldiretti Puglia.
Se la Xylella fastidiosa che sta facendo strage di ulivi nel Salento proviene dal Costa Rica, il punteruolo rosso che ha letteralmente falcidiato le palme secolari pugliesi è originario dell’Asia sudorientale Inoltre, la Puglia convive da anni con una virosi, l’alter ego della Xylella fastidiosa con le dovute differenze – di cui si parla poco, nonostante sia altrettanto virulenta. La ‘Tristeza’ degli agrumi, causata dal Citrus Tristeza Virus (CTV) proveniente dall’Asia Minore, appartenente al gruppo dei Closterovirusche, per cui nostri agricoltori sono costretti ad esportare agrumi con foglia sui mercati comunitari solo se accompagnati da passaporto delle piante, poiché il virus si trasmette attraverso la parte vegetale e non attraverso i frutti. I controlli in uscita sui prodotti agricoli pugliesi non sono altrettanto pressanti e stringenti su piante e prodotti esteri con un danno incalcolabile per l’agricoltura pugliese.
E danni sta facendo anche la Drosophila suzukii, il moscerino killer che colpisce le ciliegie e i frutti con colorazione dall’arancio al rosso e gli effetti – insiste Coldiretti Puglia – si vedono solo in un secondo momento sui frutti raccolti. Il moscerino Drosophila Suzukii causa danni gravi e irreversibili su diverse specie produttrici di frutta con buccia sottile come ciliegie, fragole e l’uva nei vigneti si sta diffondendo indisturbato in assenza di efficaci antagonisti naturali ed è già stato individuato in 12 regioni italiane e in 13 Paesi europei.
Nelle aree vocate in Puglia come Vico del Gargano, Carpino, Ischitella e Cagnano, nel basso Salento tra Supersano, Alessano e ai Paduli, sulla Murgia, i castagneti sono strappati a fatica ai virus alieni e al mal dell’inchiostro, afferma Coldiretti Puglia, sulla base del monitoraggio della produzione in Puglia dell’albero del pane, il castagno. A pesare – sottolinea Coldiretti Puglia – sono, oltre al clima, gli attacchi del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) proveniente dalla Cina, che da anni infesta i boschi provocando nella piante la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni. Il mal dell’inchiostro, invece, è una malattia provocata dall’agente patogeno Phythophthora cambivora – spiega Coldiretti Puglia – ovvero un fungo appartenetene alla classe degli Oomycetes che provoca danni visibili dalle macchie necrotiche che hanno una caratteristica forma a “lingua di fuoco”.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – dice Coldiretti – che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di virus e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale – conclude Coldiretti – anche con l’avvio di una apposita task force.