La mia, lo confesso, è un po’ di rabbia e un pizzico di invidia.
Sono rimasto fuori dai giochi, nessuno ha creduto in me ed alle mie proposte su cui avevo perso tante notti.
Nessuno ha creduto nel mio talento, nessuno ha voluto investire politicamente.
E oggi guardo i candidati Sindaci chiedendomi, sino a perdere la voce,“perché non io?”.
Prendete quindi quanto di seguito dirò come dettato da delusione e da una sofferenza che a pochi giorni dal voto, non accenna a liberarmi .
AMANTE: Un bravo commercialista prestato indegnamente alla politica. Tutto “ Légalité ” .
Rappresenta un’insieme di civiche, che vanno tanto di moda, ma dovrà necessariamente rapportarsi a tutti i livelli con i partiti.
Il paese resterà isolato e abbandonato a se stesso. Dicono che abbia una strana vocazione agli “incarichi” dati, questi si, dai partiti.
Se “entreranno in comune” lo faranno come se stessero entrando in “Banca”.
Stessa logica: “Far quadrare i conti” .
Anche noi vogliamo far quadrare i conti ma quelli delle famiglie.
Totalmente calato nella “parte” e spesso accompagnato da “colleghi candidati” che pensavo
non avessero neanche voce per parlare e che invece ho sorpreso, con mia sorpresa, a”comiziare”.
Lo riconobbi da lontano, era il mio commercialista preferito e qualunquemente il mio candidato preferito.
FORTE: La sua è una corsa solitaria che se tutto andrà bene, si concluderà con la sua elezione a “consigliera” .
Vissuta con la crudele e lucida consapevolezza che quello è l’unico obiettivo.
I suoi aficionados sono quei compagni partiti dal “CHE “e che ora si trovano orfani di pa’ Nichi e nonno Fausto.
Siamo alle comiche, dopo aver amministrato ( vice sindaco ) per quattro anni oggi parlano come se fossero stati sempre all’opposizione.
Hanno amministrato senza accorgersene.
Il frutto del loro “operato”, già noto, è sotto gli occhi di tutti in questi giorni.
Colpa degli altri. Ovvio.
Quando si dice: “ impegno e risultati ottenuti sempre dalla parte dei cittadini” . E’ tanto vero.
SINDACO: Non so di chi è stata la scorrettezza che ha portato allo stato attuale il PD.
Ancor più grave se il PD non andrà al ballottaggio e ancor più grave se ci sarà vittoria al primo turno. Uno scontro acceso con la sua ex-compagna del PD, per alcuni uno scontro tra due prime-donne sull’orlo di una crisi di nervi, per altri due comari che litigano nel cortile di casa.
Un consiglio agli elettori: non intromettetevi nelle loro beghe e non votate né l’una né l’altra .
Sono cose tra donne.
Bello comunque il PINK nel manifesto della Sindaco e bello anche il coraggio che riesce difficile non riconoscerle.
CARROZZINI: Sconosciuta e di una debolezza politica disarmante, nello stesso tempo caratteristiche queste che hanno determinato la sua “nomination”.
In politica succede spesso, si preferisce “chi non fa ombra” e quindi tutto come previsto, come calcolato, come da copione.
La presenza ingombrante di altri candidati, la farà passare come figura di secondo piano e il più delle volte inadeguata.
La foto del manifesto sembra quasi un ritratto, molto bello e un po’ retrò.
Si scrive Paola si legge Sandra, spericolata.
DE PASCALIS: IL mio sindaco, uomo del fare, dà lavoro a tanta gente, rischia ogni giorno, crea ricchezza, fa camminare la città.
Sono in chiaro conflitto di interesse, non vado oltre.
Aggiungo solo una cosa: non avremo risposte per tutti, ma ci preoccuperemo di tutti.
GIANNINI: ha avuto paura di “vincere” o forse non ha avuto il coraggio di “vincere”.
PULLI: Non ritornerò sulla storia del titolo di studio che gli auguro possa conseguire quanto prima. Slogan belli e datati, la maggior parte dei voti ( tutti) che prenderanno non saranno dei candidati, saranno del simbolo, saranno del “comico”. Per esser chiari non si facciano illusioni e non cerchino di attribuirsi meriti che nessuno ha visto e che probabilmente non hanno.
Destinati a crescere oltre ogni merito, sin quando intorno ci sarà incapacità, corruzione e difesa di privilegi. E’ un bene che esistono e un bene che non vincano.
Si agitano per nulla e a volte senza avere la lucidità politica necessaria per capire che alcune cose sono fatte apposta per agitare. Insomma a volte sono “comici” anche senza volerlo.
Quando si dice: la comicità al potere.
PULLI / ps: Mi sarebbe facile infierire anche per i recenti episodi, ma quelli fanno parte della “cronaca” non della politica. Ed io so distinguere, non faccio confusione.
Sono certo però che non tutti lo fanno e ancor più certo che “loro” non lo farebbero. Io si ed è questa la differenza. Si è fatta notte, dall’oblò solo buio”.