Oggi, 16 agosto, alle ore 21.00 nel Palazzo della cultura vi attende EtnoMusa

EtnoMusaEventi/Galatina/ di Palazzo Orsini

Formata da giovani studenti contagiati dalla passione per la cultura etnica – popolare italiana e internazionale, l’Orchestra  EtnoMuSa dell’Università di Roma “La Sapienza”, l’Ateneo più grande d’Europa, si esibirà a Galatina nel chiostro dei Domenicani,ora Palazzo della Cultura , sabato 16 agosto, con inizio alle ore 21.

L’evento, nell’ambito delle iniziative Vivi il Salento della Rassegna Estiva della Città di Galatina, è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune diretto da Daniela Vantaggiato, che accoglierà  l’orchestra  composta da circa 20 elementi, tra musicisti e ballerini.

Tra loro, due ex studenti galatinesi, Giulio Romano (Biotecnologie) e Giulio De Paolis (Medicina), ora affermati professionisti, continuano a coltivare la passione per la musica e per gli studi musicali, coordinati dalla valentissima Letizia Aprile, antropologa,  etnomusicologa ( ha seguito tra l’altro i corsi di Diego Carpitella) e referente di progetti internazionali.

Il gruppo si esibisce da circa due anni in occasione di eventi accademici e pubblici, riscuotendo un ottimo consenso e un forte riscontro di pubblico, con un repertorio musicale, accompagnato dalle relative danze tradizionali, che varia dallo studio della Tarantella in tutte le sue forme e varianti (pizzica, tarantella colta, tammurriata ecc…) ai canti della tradizione toscano-umbro-laziale e della musica etnica internazionale: valzer francesi, canti klezmer e celtici.

Anche qui a Galatina  si prospetta un concerto all’aperto dai toni vivaci e folcloristici che regalerà al pubblico un intrattenimento che lega passato e presente attraverso uno spirito di grande comunione e giovialità.

Il laboratorio EtnoMuSa coordinato da Letizia Aprile attraverso questa nuova proposta  “Le musiche della tradizione popolare come memoria condivisa:dalle variazioni della tarantella alle cantate narrative” intende  riportare alla memoria, nella Città  simbolo della tradizione del tarantismo, luogo di pellegrinaggio  a Santo Paulu de Galatina  dei “pizzicati” che prima arrivavano dai paesi vicini e ora da tutto il mondo, quello spirito dimenticato, attingendo agli spettacoli e ai costumi trascorsi per riscoprire il fascino di un’essenzialità che, nell’era contemporanea, ha lasciato il posto al frenetico alternarsi di nuovi simboli, linguaggi e culture frutto della globalizzazione.

Il passato è una base fondamentale da cui partire, per reinventarsi e creare un approccio cognitivo che possa legarsi all’incredibile sensibilità, riferita ad un momento storico forse non poi così tanto lontano da noi.

L’ingresso allo spettacolo è libero.