Cronaca/di p.z.

Il cimitero di Galatina assomiglia sempre più ad uno di quei buchi neri che si trovano nelle galassie. Un buco nero attrae e fagocita tutto ciò che gravita nelle sue vicinanze. Spariscono così dallo spazio comete, stelle, fasci di luce e quant’altro e nessuno è mai riuscito a beccarli sul fatto. Un vero e proprio Lupin della galassia.

Succede la stessa cosa all’interno del cimitero di Galatina. Spariscono dalle tombe fiori, piantine, piccoli oggetti depositati sulla lapide a cui l’estinto in vita era affezionato. Sparisce un po’ di tutto e di più.

Gente senza scrupoli, senza ritegno, feccia dell’umanità. Fatti spesso denunciati a chi avrebbe potuto far qualcosa ma non ha mai fatto nulla. Nessuno ha mai visto nulla. Non ha mai visto nulla il personale addetto alla sorveglianza ed alla guardiania, non hanno mai visto nulla personale addetto alla gestione di servizi cimiteriali e non hanno mai visto nulla i responsabili del servizio cimiteriale.

E non poteva essere diversamente. Come tutti i ladri, chi ruba non lo fa certamente mettendosi in bella evidenza, rubano silenziosamente senza farsi vedere e scoprire da nessuno… proprio come i buchi neri.

Sarebbe spettato, a chi di competenza, decidersi una volta per tutte ed adottare contromisure adeguate. Chiaro, è assurdo pensare che si possa seguire passo passo ogni frequentatore del cimitero ma è pur vero che un adeguato sistema di video sorveglianza sarebbe stato un ottimo deterrente per questi mascalzoni. Nessuno, purtroppo, “colà dove si puote ciò che si vuole” ha mai voluto cogliere l’appello.

I ladri, poi, alla luce delle ultime risultanze, devono essere diventati ancora più arditi o forse ancora più tranquilli. Constatazione, questa, che diventa ancora più evidente alla luce della sparizione, all’interno del recinto cimiteriale, di oggetti ben più consistenti, nel senso di mole, di quanto citato in precedenza.

Se è molto più facile trasportare o celare una piantina o un piccolo oggetto lo è senz’altro molto meno quando si tratta di una scala e non si tratta neanche di una soltanto. Bensì di 5 scale.

La situazione precaria, principalmente dal punto di vista della sicurezza in cui versava la parte antica del cimitero, per intenderci quella definita zona “Croce”, spinse la precedente Amministrazione comunale all’acquisto di 5 scale in allumino, marca Faraone, per permetter ai parenti dei defunti di poter depositare in sicurezza, ai piani superiori, i fiori sulla tomba dei propri parenti.

Avrebbero dovuto sostituire le vecchie scale in ferro, arrugginite, prive di qualche piolo e assai pericolose. Così fu. Dopo un po’ di tempo però le scale sparirono dalla circolazione. Furono introvabili in ogni luogo e dove del cimitero. Segnalazioni, proteste ma “more solito” tutto finì nel silenzio e nel disinteresse e mai fu data alcuna spiegazione ma, oltretutto, non fu mai fatta alcuna indagine da parte dell’arch. Miglietta e del geometra Grappa, rispettivamente titolari della direzione dei LL.PP. e Responsabile dei servizi cimiteriali.

Fosse stata fatta, sicuramente una spiegazione sarebbe uscita fuori. Non possono sparire nel nulla 5 scale alte un metro e ottanta. Non sarebbero di certo passate inosservate.

Qualcuno giura di averle viste in giro. Un paio mentre qualcuno stava eseguendo lavori di manutenzione e restauro sulla facciata di un immobile, altre in possesso di altri soggetti privati. Ambedue per renderle irriconoscibili avrebbero addirittura eliminato la targa della casa produttrice.

Fantasia? Forse! Resta la certezza che le scale sono sparite, la gente dal giorno della loro sparizione ha dovuto far ritorno alle vecchie scale in ferro. Spesso anche queste introvabili o ingestibili in quanto utilizzate abusivamente da maestranze che hanno eseguito lavori all’interno del cimitero e poi le hanno abbandonate in qualche angolo. Pesanti qual sono difficilmente possono essere trasportate, soprattutto da persone anziane.

Sarebbe il caso che gli attuali responsabili dei servizi cimiteriali, assessore Perrone ed ing. Verona, vista la mancanza di volontà dei loro predecessori, ognuno per la propria parte di competenza, cercassero di scoprire che fine hanno fatto queste benedette scale e magari farle ritornare, dalle dimore private, nella sede cimiteriale. Scoprirlo, a detta dei più, sarebbe come scoprire il segreto di Pulcinella. Basterebbe appunto la volontà di farlo.

Qualora poi non ci fosse detta volontà sarebbe il caso di spendere qualche centinaio di euro e ricomprare nuove scale, leggere, maneggevoli e sicure. A chi si impadronito delle precedenti soltanto un piccolo augurio…una piccola, piccolissima minifrattura scomposta.