Insediato il neo consigliere Dario Franco prende il posto della dimissionaria Congedo nominata assessore.
Cronaca/di p.z.
Sembra ormai sia diventato un Consiglio comunale itinerante. Un po’ come quei carrozzoni di antiche compagnie teatrali che si spostavano da una città all’altra trasportando uomini e mercanzie per allestire nuovi teatri rendendoli idonei alle loro rappresentazioni.
Un primo “trasloco” fu fatto a Collemeto, ma allora pensavano ad un notevole afflusso di cittadini per plaudire alla scelta della Giunta comunale di cambiare la destinazione d’uso di alcuni terreni ricadenti in agro della frazione.
Fu una delusione solo tre eroici cittadini parteciparono ai lavori dell’assise. Tanto è vero che fu deciso il ritorno alle origini a Palazzo Orsini.
Poi intervenne la radioattività emanata dai muri della sala consiliare. Il Consiglio comunale e relativa amplificazione fu spostato nella sala del Sindaco sempre a Palazzo Orsini.
Successivamente, prevalse ancora una volta l’irrequietezza, e fu così che l’odierno Consiglio comunale ha nuovamente cambiato sede e si è localizzato nella sala conferenze dell’ex Convento delle Clarisse. Dove sarà la prossima? Speriamo non stiano pensando al Cavallino Bianco ormai aduso ad ospitare di tutto e di più in maniera indifferenziata.
Passiamo ai lavori consiliari. All’appello risultano assenti tre consiglieri: Anna Antonica, Sandra Antonica e Antonio Antonaci. La prima aveva preannunciato la sua assenza motivandola con impegni professionali in quanto impegnata come presidente negli esami di stato presso il Liceo Scientifico a Galatina.
La seconda è rientrata a lavori in corso giustificando la sua forzata assenza con motivi di carattere personale.
I lavori consiliari sono poi proseguiti con le comunicazioni del Sindaco riguardanti l’ingresso in Giunta dei due neo assessori Spoti e Congedo e con il relativo ringraziamento (sembrava però stesse mandando giù un purgante) all’assessore uscente Perrone.
Poi con un lapsus freudiano ha dato il benvenuto al neo consigliere Franco Dario, inquadrandolo nella lista “Prima Lecce” il suo pensiero era rimasto ancora a Lecce. Infine ha dato comunicazione dell’avventa elezione a presidente della Commissione Pari Opportunità dell’avv. Elvira Licchetta . Elezione che ha lasciato qualche strascico polemico e le dimissioni di una componente della Commissione.
Infine la comunicazione della nomina di Pierangelo Muci a Garante del diritto delle persone con disabilità.
Il passaggio successivo è stata la risposta ad alcune interrogazione consiliari presentate dalla consigliera Loredana Tundo. La prima interrogava sull’assenza nell’ospedale S. Caterina Novella del servizio di medicina- urologia causa il pensionamento del medico di servizio.
Le informazioni assunte dal Sindaco, così come egli ha dichiarato, portavano invece a tranquillizzare i cittadini e la consigliera dell’inesistenza di qualsiasi disservizio. Quindi tutto a posto, tutto sotto controllo, tutto tranquillo. Non contenta della risposta la consigliera, aveva informazioni di diverso tenore da quelle del Sindaco.
Seconda interrogazione sui lavori di rifacimento e messa in sicurezza delle strade della città. Ritardi nei lavori, fresature approssimative, dislivelli nel manto stradale etc. erano le manchevolezze rilevate dalla consigliera. Ha risposto l’assessore Spoti. Anche in questo caso tutto normale. Lavori eseguiti con scrupolosità e professionalità! Di questo argomento ci siamo occupati a suo tempo anche come Sedile pertanto stendiamo un manto pietoso sulla sua risposta dell’assessore. Ha soltanto letto la brava letterina che gli era stata scritta e peraltro nell’aprile 2024, ai tempi in cui fu fatta l’interrogazione, non era neanche assessore e magari in tutt’altre cose affaccendato.
Atra interrogazione sempre della consigliera Tundo questa volta riguardante gli sfalci delle potature di alberi depositate e lasciate a lungo in giacenza su un suolo di proprietà comunale in prossimità del recapito finale della fogna bianca. Avrebbe potuto ostruire il deflusso delle acque, ha fatto notare la consigliera.
Anche in questo caso nessun problema per l’assessore Spoti che peraltro con la sua sfera di cristallo aveva anche già previsto prima di leggere la sua risposta che la consigliera nn sarebbe stata soddisfatta. In ogni caso tutto sotto controllo, tutto Ok per l’assessore e naturalmente e qua ci ha veramente azzeccato (potenza delle sue facoltà mediatiche), di parere contrario la consigliera Tundo.
Nessun problema sulla sostituzione del componente della 3^ e 4^ Commissione Consiliare Permanente. Alla uscente dimissionaria consigliera Congedo è subentrato il neo consigliere Franco Dario.
Spazzi di vivacità dialettica nell’argomento successivo relativo alla ratifica della deliberazione di variazione di bilancio n. 155/2024 adottata dalla Giunta Comunale.
In sintesi ha spiegato il Sindaco che si tratta di uno spostamento di fondi di bilancio (36.600 euro) dal capitolo del Cavallino Bianco a quello di promozione e marketing del territorio per un non meglio identificato progetto di arredo urbano.
Ed è sulla scarsa trasparenze (definita anche mancanza di progettualità) che il consigliere Amante ha fatto appello per motivare il suo voto contrario alla variazione. “E’ incomprensibile – ha dichiarato Amante – che si spostino 36.600 euro senza una chiara visione di come dovranno essere spesi. Si ricava dagli atti solo un fumoso accenno a strutture luminose in via Vittorio Emanuele II”.
Di parere analogo la consigliera Tundo che nel dichiarare di non essere contraria alle operazione di marketing territoriale ma che le sue preferenze vanno però alle famiglie in stato di bisogno e questo non è stato fatto. Ha preannunciato e fatto dichiarazione di voto contrario.
Per la maggioranza ha replicato il consigliere Mandorino che ha evidenziato l’importanza del marketing territoriale nel promuovere l’immagine della città come da progetto dell’Amministrazione ed ha respinto le accuse di non dedicare attenzione alle necessità delle famiglie tanto è vero che sulla Tari, ha dichiarato, rispetto allo scorso anno, sono stati quadruplicati i fondi a disposizioni degli aiuti alle famiglie (da 50 a 200 euro). “Si sta facendo solo strumentalizzazione politica” ha concluso il consigliere.
Per dichiarazione di voto ha replicato il consigliere Amante affermando che le entrate comunali, però, nel corrente anno non sono quadruplicate bensì decuplicate e non pare proprio che vi sia stato un proporzionale adeguamento agli aiuti destinati alle famiglie.
La variazione è passata col voto favorevole dei consiglieri di maggioranza e quello contrario di minoranza.
Anche l’ultimo argomento all’ordine del giorno riguardava l’approvazione di altre variazioni di bilancio relative a contributi regionali di piccola entità e di maggiori entrate di natura corrente nelle casse comunali. Una voce in particolare ha dato il là alla polemica. La destinazione di circa 58.000 euro destinati al rifacimento del manto erboso dello stadio comunale.
Il problema è stato posto dal consigliere Amante, che sintetizzo in questi termini: La ASD calcio ha avuto in gestione dall’Amministrazione comunale per la durata di un anno lo stadio comunale senza alcun canone. In cambio avrebbe curato il manto erboso e in seguito a delle sponsorizzazioni che avrebbe ottenuto avrebbe presentato un progetto per una più ampia riqualificazione dello stadio. Ora trascorso l’anno che scadrà il 30 giugno 2024 senza che vi sia stata alcuna traccia dell’ipotetica sponsorizzazione e quindi del conseguenziale progetto, riservandosi di accedere agli atti per verificare se la ASD ha onorato nei confronti dell’Amministrazione ogni suo impegno, ha chiesto cosa si ha intenzione di fare visto che agli atti non esiste ancora alcun documento che attesti che il Comune entrerà nel possesso della struttura e la gestirà direttamente.
Ha risposto il Presidente del Consiglio Sabato come persona informata dei fatti nonché delegato allo sport. E sarà su questo secondo aspetto che si scatenerà la bagarre.
Sabato ha chiarito i termini della vicenda affermando che l’Amministrazione ha deciso di passare alla gestione diretta degli impianti sportivi in quanto da alcune disposizioni regionale non risulterebbe più percorribile la strada delle sponsorizzazioni per cui o si doveva procedere ad una assegnazione di lungo periodo oppure si passava alla gestione diretta. L’Amministrazione ha scelto la seconda strada.
“Con quale atto? – ha replicato Amante – Quale atto pubblico è stato messso in essere da cui risulti la decisione della scelta dall’Amministrazione?”
“La durata della concessione scade il 30 giugno- ha replicato Sabato- pertanto va da se che alla scadenza dei termini non essendo rinnovata la concessione, il bene ritornerà automaticamente in possesso del Comune”.
Tra un intervento e l’altro sull’argomento si è sentito di tutto e di più addirittura il consigliere Mandorino ha scambiato una normale discussione politica su un potenziale conflitto di interesse nei due ruoli ricoperti da Sabato (Presidente del Consiglio e Delegato allo Sport) per una mancanza di rispetto nei suoi confronti. Un altro, il consigliere Sambati, ha addirittura scambiato una richiesta di verifica di regolare esecuzione di un atto pubblico con “Accuse di reato” poi corrette in “ipotesi di reato nei confronti di persone rispettabilissime”. Ma siamo messi proprio così male?
Ma come si fa ad identificare in accuse di reato o ipotesi di reato una richiesta di verifica se sia stato eseguito correttamente o meno quanto previsto in un atto pubblico? Il diritto di controllo sugli atti della pubblica amministrazione è un preciso dovere (non soltanto un diritto) delle minoranze. Cosi come che sia chiarita, magari con una richiesta di parere all’ANAC, se i due incarichi ricoperti dal presidente Sabato siano compatibili o meno tra di loro, non può neanche lontanamente essere configurata come una mancanza di rispetto dello stesso.
Non si sta parlando della sua vita privata bensì di incarichi pubblici e chiedere certezze non inficia di certo la serietà, professionalità e qualità dell’uomo. Un po’ di buon senso per favore non è che il dottore abbia prescritto l’obbligo di dover parlare in ogni caso, anche perchè ci vuole ben altro per acquisire visibilità e rilevanza politica.