Abbiamo appreso dalle cronache di queste ore la sconcertante notizia che riguarda il Sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, che stando a quanto dichiarato sulla stampa dai numerosi testimoni presenti (alcuni su facebook hanno anche fatto capire di essere in possesso di foto e video dell’accaduto), si sarebbe allontanato per più ore dalla propria auto abbandonando all’interno il proprio cane che, in preda al caldo ed alla sofferenza dovuta al piccolo spazio in cui era costretto a rimanere, avrebbe sfondato il vetro della vettura, o quanto meno la sua sofferenza avrebbe indotto qualcuno a farlo, venendo soccorso da alcuni passanti.
Se tutto ciò fosse confermato ci troveremmo di fronte ad un fatto assai grave, commesso da Stefano Minerva noto alla cronache più per le disavventure con gli animali (qualche mese fa di ritorno da un viaggio in Argentina è stato fermato dalla polizia aeroportuale che lo avrebbe sorpreso in possesso di specie animali protette), che per l’essere il Sindaco di Gallipoli.
Stando a diverse sentenze della corte di Cassazione, lasciare il cane in auto per troppo tempo, anche se con il finestrino un po’ abbassato, configurerebbe il reato di abbandono di animali ai sensi dell’articolo 727 comma 2 del codice penale.
Proprio per questa ragione alla luce delle varie denunce e testimonianze, ci sembra quanto meno fuori luogo la difesa d’ufficio del consigliere comunale di Andare Oltre, Pierantonio De Matteis, che insieme allo stesso Stefano Minerva decidono di strumentalizzare politicamente la segnalazione del consigliere Giampiero De Pascalis che si è limitato a denunciare un ipotetico reato, prescindendo da chi fosse l’autore e prescindendo da qualsivoglia risvolto politico. Infatti quando il cane è stato estratto dall’auto venendo soccorso dai passanti, nessuno sapeva a chi appartenesse. Solo in un secondo momento si è scoperto che l’auto ed il cane appartenevano al Sindaco di Gallipoli.
A noi non interessava speculare politicamente sull’accaduto, ma visto che il consigliere De Matteis, ignorando che l’oggetto della questione fosse un probabile reato, ha deciso di schierarsi accanto al Sindaco di Gallipoli che, è bene ricordarlo, insieme a quello di Nardò avevano preso a cuore le sorti di Galatina durante l’ultima campagna elettorale comunale, gli chiediamo di assumersi la responsabilità e di chiarire la sua posizione e, visto che apparentemente conoscerebbe i fatti, anche quella del Sindaco di Gallipoli nell’imminente consiglio comunale.
Allo stesso modo invitiamo il Sindaco Amante con la massima celerità ed imparzialità ad intervenire presso i vigili urbani e rendere pubblica la relazione che gli stessi vigili chiamati sul posto dovranno redigere. Il tutto finalizzato ovviamente ad aprire una discussione pubblica nel prossimo consiglio comunale.