Cronaca/Comunicato Stampa Agrinsieme
Verrà a Lecce l’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia. Venerdì prossimo, terrà una conferenza stampa nella sede leccese della Regione Puglia, proprio laddove da giorni manifestano i rappresentanti di Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative e Legacoop delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Continua, senza sosta, infatti, la mobilitazione a difesa del paesaggio e del territorio salentino. Anche oggi le sigle di Agrinsieme si sono date appuntamento davanti agli uffici regionali, dove hanno sostato i trattori, carichi di legna di ulivo colpiti dal batterio. È proseguita, inoltre, la raccolta di firme per sensibilizzare l’opinione pubblico su questa «battaglia» vitale per l’economia salentina. I rappresentanti delle associazioni agricole sono uniti dallo slogan «Il Salento vuole vivere».
Le associazioni chiedono risorse immediate per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro, una legge speciale per affrontare concretamente la diffusione della xylella e ricostruire il territorio salentino, la nomina di un commissario per l’emergenza Salento e una generale sburocratizzazione delle procedure. «Non possiamo e non vogliamo fermarci», dice Maurizio Cezzi, presidente di Confagricoltura Lecce. «La mobilitazione ed il presidio del territorio proseguiranno ad oltranza, sino a quando le rivendicazioni del mondo agricolo saranno accolte. Il Salento non è stato preso in considerazione nei provvedimenti sinora adottati. Tant’è che per la zona totalmente infetta non sono stati previsti interventi di accompagnamento e specifici interventi per il territorio».
«Nessuno ha compreso – prosegue il presidente – che il problema non è più agricolo, ma attiene alla ricostruzione di un territorio che è stato distrutto, anche a causa dell’inerzia di tutte le istituzioni, dall’Unione europea, passando al Governo italiano alla Regione Puglia».
Il Salento chiede un piano che nasca «dal basso». «Abbiamo presentato una proposta di legge di iniziativa popolare – spiega Cezzi – perché siano le comunità territoriali a decidere quale futuro dovrà avere il Salento: deve essere messo nelle condizioni di rinascere, in quanto è stato troppo a lungo trascurato. È ora che le istituzioni si facciano carico della sorte di un intero territorio».